Un Vincenzo Nibali inedito, nuovo, che ieri si è raccontato nel corso di una intervista concessa al “Corriere dello Sport”. Lo squalo dello Stretto, il cui futuro alla Bahrain – Merida è ancora incerto, ha affermato che il ciclismo, sport che gli ha dato successo, lo ha anche tolto dalla strada. “In Sicilia – spiega il vincitore della Milano – Sanremo – di lavoro ce n’è poco, quello che c’è sono tutte botteghe di famiglia, le ditte sono poche, le trovi da Roma in su. In Sicilia trovi un lavoro decente se hai una famiglia abbastanza forte, altrimenti rischi di fare una brutta fine. Per questo dico che il ciclismo mi ha tolto di strada. Mi ha tolto magari dalle discoteche, da certe amicizie sbagliate. Non che nel ciclismo non ne potessi trovare, ma quelle ci ha pensato il ciclismo stesso a toglierle di torno, nel vero senso della parola”.
Nibali ha anche parlato del suo futuro. “Se uno sponsor italiano come Segrafredo ha interesse a investire in un corridore italiano, posso non ascoltarlo? Le cose cambiano, anche qui alla Bahrain Merida: con l’ingresso di McLaren non sarà tutto esattamente come prima”. Va cauto su chi lo vede vincitore al Giro d’Italia e al Tour de France. “Parto concentrato – ha affermato – sul Giro poi tirerò una linea e vedrò. Diciamo che il Giro l’ho voluto fare io, il Tour era una richiesta della squadra: siamo arrivati a un giusto compromesso. Ho la maturità per provare a farlo, ma la vedo dura”.
Da ricordare che Nibali in questi giorni è in Spagna dove ha iniziato, da due giorni, il secondo ritiro stagionale con la squadra. Lo vedremo ufficialmente in gara all’Uae Tour (24 febbraio). Prima della Tirreno – Adriatico affronterà le Strade Bianche.