Ancora una sosta forzata per il Team Scaletta, l’ennesima in una stagione che le vede alle prese con mille peripezie che non consentono di trovare continuità. Questa volta, a mettersi di traverso, è stato il covid che ha colpito qualche atleta e quindi niente ritorno in campo a Reggio Calabria contro la Segato nel weekend appena trascorso. Poco male però, perchè il calendario prevedeva altre due settimane di pausa e quindi il recupero, previsto per mercoledì 20 alle ore 20:30, non andrà ad ingolfare le ragazze con l’accavallarsi dei match. Abbiamo sentito una delle veterane della squadra, Rachele Fedele, laterale classe 1999 che ha analizzato con noi la stagione sin qui trascorsa ed anche come stanno attraversando questa lunga pausa.
“La sosta la si affronta rimanendo concentrate sul campionato e pensando all’obiettivo che dobbiamo raggiungere. Abbiamo in testa una sola cosa che è la salvezza e per questo lavoriamo, allenamento dopo allenamento, anche un mese di stop, se c’è la giusta testa, non può distoglierti dal tuo traguardo. Eravamo pronte per la sfida contro la Segato ma il covid ci ha fermato, continueremo a lavorare e saremo pronte anche mercoledì 20 quando si tornerà a giocare. Delle altre partite non ci interessa molto, non possiamo incidere sulle altre squadre e guardiamo solo a noi stesse e alle tre partite che ci aspettano da qui alla fine. Naturalmente vedendo l’andamento della stagione, abbiamo dell’amaro in bocca perchè eravamo partite con altri obiettivi e per toglierci altre soddisfazioni. E’ vero, ci sono stati tanti episodi sfortunati che ci hanno colpite, sono degli imprevisti che fanno parte del gioco, dovevamo aspettarceli e prenderne atto. Abbiamo subito forse eccessivamente tutti questi episodi, anche al livello mentale e dovevamo reagire diversamente. Al livello personale ho patito un problema durante la pausa tra dicembre e gennaio, nella prima parte della stagione ero molto più pronta ed in salute fisicamente, dopo un po’ meno. Sto provando in tutti i modi a recuperare anche e soprattutto al livello mentale perchè l’infortunio mi ha tolto delle certezze, anche se il fastidio ed il dolore mi condizionano.“