Taranto in piena bufera: è fuggi fuggi generale. Ma Capuano non abbandona la nave
Il disimpegno del presidente del Taranto Massimo Giove, annunciato mercoledì e confermato ieri con una nota successiva all’incontro tenutosi poche ore prima con alcuni esponenti della tifoseria organizzata rossoblù apre scenari piuttosto preoccupanti per il club jonico. Domani verrà nominato un direttore generale (con ogni probabilità sarà Fabrizio Lucchesi), a cui sarà affidato l’improbo compito di traghettare la squadra nel nuovo campionato in attesa che si concretizzi un ipotetico cambio di proprietà. Nel frattempo però diversi calciatori hanno già abbandonato la nave in preda al mare in tempesta e altri sono prossimi a farlo. Chi invece ha deciso di restare al timone, nonostante tutto, è Eziolino Capuano, di fatto l’unica figura di garanzia per la piazza tarantina. L’allenatore ha allontanato almeno per il momento la paventata ipotesi delle dimissioni restando a disposizione per capire meglio gli sviluppi della situazione.
Ma come si è arrivati a tutto questo? L’addio di Giove non può certo considerarsi un fulmine a ciel sereno, del resto il problema stadio è qualcosa di cui si parla ormai da cinque anni: ossia da quando i Giochi del Mediterraneo sono stati assegnati alla città pugliese. L’imprenditore ha motivato la decisione di farsi da parte con l’impossibilità di giocare per due anni lontano dallo Iacovone, mentre l’amministrazione comunale gli ha risposto per le rime avanzando in maniera neanche troppo velata il sospetto che ciò sia solo un pretesto. E ora? L’inizio della stagione incombe e la strategia dovrà essere ripensata: si assisterà giocoforza a un ridimensionamento, la rosa verrà imbottita con tanti giovani per abbassare i costi di gestione attraverso il minutaggio. A rendere il quadro ancora più fosco il mancato pagamento di stipendi e contributi che farà scattare la penalizzazione in classifica.