In un momento d’incertezza per il calcio messinese, riceviamo e pubblichiamo una storia che ci ha colpito per l’amore per Messina, per il calcio, che traspare dalle parole di una concittadina, Federica Valenti, costretta ad emigrare lontana dalla sua terra, e che riporta una storia drammatica ma piena di sentimento e speranza:
“Mi chiamo Valentina e sono la madre di un dolcissimo bambino, Peter. Originaria di Messina, la mia storia da adulta indipendente é cominciata nel 2011 quando assieme al mio ragazzo, oggi marito, abbiamo iniziato a lavorare. Purtroppo siamo stati costretti a licenziarci a causa della solita storia, tante belle promesse ma di uno stipendio per poter vivere dignitosamente nemmeno l’ombra. Ci siamo trasferiti per due anni a Dublino ed oggi sono cinque anni che viviamo a Londra. Tre anni fa, il 24 Giugno 2017, abbiamo deciso di sposarci. Finalmente ci siamo riusciti: indipendenti e pienamente felici. Il 12 Aprile di quest’anno abbiamo coronato il sogno di avere un bambino, una gioia infinita, un nuovo inizio. Sono diventata madre superando un parto difficilissimo da cui sto ancora guarendo ma di cui mi dimentico guardando mio figlio. Purtroppo ad un mese dalla nascita ci siamo resi conto che i movimenti di braccia, gambe e capo di Peter hanno iniziato a diminuire fino a fermarsi del tutto. Dopo una videochiamata con la pediatra (causa Covid è impossibile essere ricevuti in uno studio) la quale ci esorta ad andare in ospedale il prima possibile, la nostra vita è cambiata. Io e Peter abbiamo trascorso 20 giorni al Great Ormond Street Hospital di Londra; diagnosi SMA (Atrofia spinale muscolare) di tipo 1 la più devastante. Ci è crollato il mondo addosso. Senza trattamento i bambini non superano i 2 anni, con il trattamento la risposta è soggettiva. Peter ha iniziato le iniezioni lombari 3 settimane fa, un farmaco nuovo Spinraza (Nusinersen in UK) con cui si stanno ottenendo buoni risultati. Peter è un guerriero, sopporta dolori devastanti e sorride sempre, costantemente. Ha sorriso ai medici anche dopo 4 tentativi falliti di somministrazione del farmaco. Purtroppo è difficile inserire l’ago nel midollo spinale in bambini così piccoli. Quasi svenuto tra pianto e grida, al termine della procedura lui ha sorriso. Ogni giorno ci insegna che dobbiamo goderci la vita giorno per giorno senza pensare al futuro, ci insegna a vivere ogni istante a pieno ed a gioire di piccole cose come un ditino della mano che si muove o lo sguardo che segue ogni nostro movimento. Se avessimo potuto viaggiare la prima tappa sarebbe stata Messina per conoscere bisnonni e parenti e per andare a vedere anche solo una partita. Mio padre portò me e mia sorella al Celeste da piccolissime, indimenticabile. Da quel giorno abbiamo seguito il Messina sempre. Il nostro appello è, se potete, una piccola preghiera per Peter, piccolo dodicesimo uomo in campo!”
Non si è fatta attendere la risposta dell’Acr Messina che tramite il fedelissimo Giovanni Cirino ha inviato un completino della Scuola Calcio al piccolo Peter.