È già trascorso più di un mese dall’ultima volta che gli italiani appassionati del calcio nostrano hanno potuto assistere ad una partita di Serie A. Alle 18:30 di lunedì 9 marzo, nonostante il Coronavirus fosse già diventato realtà in Italia, Sassuolo e Brescia sono scesi in campo al “Mapei Stadium” per l’ultima volta e senza che sugli spalti vi fosse nessun tifoso. Caputo, autore di una doppietta, ha celebrato una delle due reti messe a segno mostrando un cartello alla telecamera con su scritto “Andrà tutto bene“, ma il giorno dopo viene resa nota la prima positività al virus di un calciatore della Serie A, il difensore della Juve Daniele Rugani, e il calcio italiano si ferma. Un mese dopo quel cartello con una frase diventata un vero e proprio motto per esorcizzare l’emergenza, i dati non sono certo positivi: i positivi ufficiali (non quelli reali, che purtroppo sono sicuramente di più) si aggirano intorno alle centomila unità mentre i deceduti si avvicinano a quota ventimila. Fortunatamente cresce anche il numero di guariti, che in questo momento è l’unica vera e propria nota lieta in grado di confermarci che prima o poi ne usciremo.
Di pari passo, anche lo sport sta iniziando a muoversi per tornare a rivedere la luce alla fine del tunnel in cui è piombato. Infatti, il Governo comunica sia con il CONI che con il CIP e, nella lettera inviata ai presidenti Malagò e Pancalli da Spadafora, Ministro per le politiche giovanili e lo sport, esamina anche la possibilità di riprendere gli allenamenti a partire dal mese di maggio. Dopo aver ringraziato per la collaborazione e aver manifestato la sua vicinanza agli atleti, Spadafora ha aggiunto: “Nella profonda convinzione che i nostri atleti e le nostre atlete, normodotati e disabili, torneranno a vincere e onorare presto il Tricolore,dentro e fuori i campi di gara, vi prego di voler attivare le Federazioni e gli altri soggetti del sistema sportivo affinché la ripresa degli allenamenti e delle attività avvenga, presumibilmente dal 4 maggio p.v., nel più rigoroso rispetto delle prescrizioni di sicurezza che saranno individuate d’intesa con le autorità sanitarie e gli organismi scientifici.
Nei prossimi giorni, darò impulso ad un’iniziativa, coordinata dal mio Ufficio di Gabinetto, per riflettere in modo organico su come realizzare specifiche leve di ripartenza, modalità di vero e proprio “adattamento” del sistema sportivo al rischio covid-19, specie se questo non potrà dirsi del tutto sotto controllo nei mesi a venire. Con l’auspicio che il movimento sportivo italiano possa, anche in ciò, offrire una prospettiva pionieristica alla società tutta.
In quest’ottica, sarà opportuno da un lato censire e, dall’altro, promuovere, azioni e buone pratiche affinché, accanto a quelli del Governo, trovino organica collocazione anche gli sforzi autonomi, svolti delle Federazioni e degli altri soggetti del mondo sportivo nell’ambito delle proprie capacità tecniche, organizzative e finanziarie”.
Nel frattempo, la Serie A prova a riorganizzarsi. Se verrà dato il via libera per ricominciare gli allenamenti il 4 maggio, inizialmente i calciatori verranno suddivisi in gruppetti da tre riducendo al minimo i contatti. Stando a quanto suggerito da Repubblica, si tratterà di tre settimane di lavoro intenso per far sì che il campionato riprenda nell’ultimo weekend del mese con l’obiettivo di chiudere le ostilità nei primi giorni di agosto. Ovviamente non ci sarà spazio per la presenza dei tifosi negli impianti anzi, a seconda dell’evoluzione dei contagi in alcune zone (si veda la Lombardia), alcuni club potrebbero ritrovarsi costretti ad individuare un campo neutro per disputare le proprie partite. Queste difficoltà organizzative lasciano turbamenti nelle sedi di alcune società, ma questo è un discorso che potrà essere affrontato nelle prossime settimane sulla base dei dati dell’emergenza accumulati e resi noti giorno dopo giorno. Un altro tema caldo è rappresentato dai ritiri che, per ridurre i rischi di contagio, potrebbero riguardare anche gli staff e durare continuativamente dalla ripresa degli allenamenti fino alla fine della stagione. Il 21 aprile, inoltre, l’UEFA terrà una videoconferenza con le varie leghe e federazioni per capire come poter incastrare le competizioni europee con i vari campionati.
E i campionati minori? Allo stato attuale sono poche le notizie in merito a una possibile ripresa: la Serie B, dove è principalmente la questione Benevento a tenere banco, potrebbe anche seguire a ruota la Serie A; in Serie C, invece, pare che dall’ultima assemblea sia emersa la volontà di chiudere la stagione in anticipo; infine Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, pur senza manifestare ipotesi concrete, due giorni fa ha dichiarato di voler completare i campionati qualora la situazione sanitaria dovesse consentirlo.