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Silver Mele: “Scudetto? Il Napoli nei momenti decisivi è venuto meno. Brutta immagine quella contro l’Empoli”

SuperNews ha intervistato Silver Mele. Il giornalista e conduttore televisivo ha analizzato con lucidità e precisione la stagione del Napoli, approfondendo i possibili scenari del prossimo calciomercato.


Il Napoli è uscito dalla sfida Scudetto non nel migliore dei modi. Cosa è mancato agli uomini di Spalletti per continuare la corsa con Milan e Inter?
È sempre una questione di corresponsabilità quando non si raggiungono i risultati. Intanto, dobbiamo essere abbastanza freddi analizzando i dati statistici, e il Napoli non ha mai ottenuto un successo nelle partite che avrebbe dovuto vincere e che avrebbero potuto, in caso positivo, fare la differenza. Questo è già un dato emblematico: perché avrebbe dovuto provare a lottare per lo scudetto se nei momenti più o meno decisivi è venuto meno? Questa è anche una costante del Napoli, a partire dallo scorso anno con la rincorsa alla Champions sfumata con il Verona. Oggi è una squadra con un gap evidente rispetto alle avversarie e con un problema forte di personalità. Per quanto sia riuscita a vincere 12 volte fuori casa, solo il Milan ha fatto meglio, nei momenti decisivi ha avvertito tantissimo la pressione e da questa è rimasta schiacciata. In più, penso che anche Spalletti abbia qualche responsabilità. È stato bravissimo nel risollevare il progetto tecnico fortemente vessato dai timori e dalle paure dal fallimento dello scorso anno, ma dopo la partenza a razzo il Napoli ha smesso di correre e, in quella fase lì, l’allenatore avrebbe potuto dare una mano alla squadra puntando su un’impostazione di gioco con un centrocampo a tre. Invece, dopo le vittorie con Verona, Udinese e Atalanta, il tecnico partenopeo è ritornato al suo credo: il 4-2-3-1. Soluzione tattica molto affascinante, ma se non hai gamba è molto difficile riuscire a tenere l’equilibrio in campo, e quindi sono stati persi punti pesanti. Contro la Fiorentina ha perso meritatamente, contro la Roma il pareggio è stato giusto, l’immagine brutta è quella di Empoli ed è per questo che è intervenuto Aurelio De Laurentiis. Non si possono prendere 3 gol in 8 minuti, diciamo che lì c’è stata la resa che sarebbe potuta essere ben diversa. Questo mi fa pensare che, comunque, il corso avviato da Benitez sia finito e che si vada incontro a una rigenerazione del gruppo squadra.

A proposito di De Laurentiis, non credi che le sue dichiarazioni siano a volte eccessive?
Aurelio De Laurentiis bisogna conoscerlo, io lo conosco da 18 anni. A me è toccata la fortuna di commentare la prima amichevole contro la Cavese e di fare la prima intervista al Presidente. È un personaggio fatto così, che spesso e volentieri calca la mano con forza, sapendo di farlo. Se lo conosci lo prendi per quello che è, anche con le dichiarazioni forti che però, attenzione, non sono mai banali, c’è sempre qualcosa dietro. Lui è stato uno dei primi presidenti in assoluto ad assumere posizioni intransigenti contro le frange criminalizzate del tifo e da questo punto di vista non si è mai nascosto. Quando, invece, fa riferimento al tifoso napoletano vessato dal capoufficio e dalla moglie, sostanzialmente potrebbe essere anche spiacevole per qualcuno ma poi, se ci pensiamo, lo stadio e la passione per la squadra di calcio è anche una valvola di sfogo alla fine di una settimana intensissima. De Laurentiis sulla forma potrebbe essere un po’ più contenuto, ma poi non sarebbe più lui, lo stesso che mandò al diavolo tutti quelli della Lega di Serie A scappando su un motorino; che nel 2012, dinanzi allo scempio arbitrale di Pechino, ritirò la squadra dalla premiazione della Supercoppa. Io mi tengo molto volentieri uno così che davanti al sistema denuncia anche gli eccessi piuttosto che avere un presidente diciamo statico.

Parlando di calciomercato, il Napoli su chi potrebbe puntare per fare il salto di qualità? E chi, invece, potrebbe cedere e sacrificare per poi fare cassa?
Il Presidente ci ha confermato che le sue intenzioni sono quelle di fare un Napoli ancora competitivo. Alla tua domanda rispondo senza discostarmi da quelle che erano le premesse dello scorso giugno, quando De Laurentiis disse che dobbiamo limitare il monte ingaggi. Oggi per me tutti sono in vendita a patto che arrivino delle offerte ritenute congrue al valore che la società assegna ai calciatori. Ad esempio Koulibaly è in scadenza nel 2023 con un ingaggio di oltre 6 milioni di euro. Penso che il Napoli una riflessione la faccia sempre, per quanto ami il senegalese, ma se dovesse arrivare un’offerta di 40/50 milioni di euro potrebbe lasciarlo partire. Situazione analoga è quella di Fabian Ruiz, anche lui in scadenza nel 2023. Il Napoli non può permettersi di far arrivare in scadenza altri calciatori e di perderli a zero: o rinnovi o hai l’obbligo di vendere. Sul fronte acquisti andrà a riscattare Anguissa per 15 milioni di euro e sostituirà Insigne puntando sul georgiano Kvaratskhelia. Credo siano verosimili le voci che portano a Svanberg e Hickey, perché quella è la dimensione dei calciatori sui quali il Napoli può puntare, per farli crescere con la speranza che si consacrino. Inoltre, dovesse arrivare la famosa offerta da 100 milioni di euro per Osimhen, quest’ultimo partirebbe perché sarebbe giusto così. Con tutti quei soldi potresti andare su Traorè o Scamacca del Sassuolo. Insomma, le alternative percorribili ci sono, ma tutto dipende dal trend del mercato.

A proposito di Scudetto, chi la spunta tra Milan e Inter?
Credo il Milan e lo meriterebbe. Non si sono mai disuniti e hanno giocato una stagione di grande concretezza.

ARTICOLO COMPLETO E FONTE: https://news.superscommesse.it/interviste-personaggi-famosi/2022/05/silver-mele-a-sn-perche-il-napoli-avrebbe-dovuto-lottare-per-lo-scudetto-se-nei-momenti-decisivi-e-venuto-meno-491715/