E’ un Cosimo Sibilia molto avvelenato quello che emerge tra le righe della sua lettera di dimissioni, rese indispensabili per evitare un commissariamento della Lnd dopo che il Consiglio Direttivo aveva paventato l’ipotesi di non approvare il bilancio consuntivo della stagione 20/21.
“Rassegno le mie irrevocabili dimissioni alla vigilia di un appuntamento che per certi versi dovrebbe apparire un atto “formale” ma che, tuttavia, forzatamente, per volontà di terzi, potrebbe avere una rilevanza diversa. Era infatti indetta, per dopodomani, 28 Ottobre prossimo, una riunione del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti nell’ambito del quale si doveva procedere all’approvazione del Bilancio consuntivo relativo alla stagione sportiva 2020/2021.
Un Bilancio che, come ho potuto evidenziare nella Relazione illustrativa, può, senza tema di smentite, definirsi “straordinario” perché tale è stato l’ultimo anno che abbiamo vissuto. Un Bilancio, tuttavia, che nonostante le grandissime difficoltà economiche derivanti dalla mancata attività a livello territoriale, si chiude con una perdita di gran lunga inferiore a quella preventivata ed interamente assorbita grazie ai risparmi realizzati negli anni precedenti.
Perdita che, nel documento programmatico, era stata approvata all’unanimità dal Consiglio Direttivo, Organo deliberante che, coerentemente con il voto precedente, dovrebbe non solo approvare il consuntivo ma esprimere apprezzamento per essere stato ridotto, rispetto alla previsione, il deficit di oltre 700mila Euro. Questo, come appare ovvio, sarebbe dovuto accadere se tutti avessero avuto comportamenti coerenti, lineari, esprimendo valutazioni “nel merito” e scevre da posizioni pretestuose ed eterodirette.
Come è stato anticipato da alcuni organi di informazione che mostrano di godere del privilegio di “fonti” dirette, sembra che – su esplicita richiesta di terzi, poco inclini evidentemente alle dinamiche democratiche che prevedono anche il dissenso e non solo l’adulazione – contrariamente alla coerenza, all’interesse complessivo della Lega Nazionale Dilettanti e del movimento calcistico, una buona parte del Consiglio Direttivo non avrebbe voluto approvare il Bilancio. La sola ipotesi che una simile vergogna potesse accadere mi impone, ancora una volta privilegiando l’interesse della Lega Nazionale Dilettanti rispetto a quello personale, di farmi da parte, così favorendo le condizioni perché un “atto dovuto” non venga barattato con il mercato delle aspirazioni carrieriste.
Quanto a me, credo che il rassegnare le dimissioni costituisca la giusta conclusione di un percorso che mi ha visto privilegiare sempre dignità, correttezza, responsabilità e soprattutto onestà. Rifugiandomi nelle parole di un grande scrittore come Gabriel Garcia Marquez convintamente, perciò, faccio mia la frase “Non piangere perché è finito, sorridi perché è successo”. A tutti Voi gli auguri delle migliori fortune sportive e nella vita.”