Dopo circa due mesi di quarantena, la morsa delle restrizioni è prossima ad allentarsi un po’ con l’ingresso nella cosiddetta fase 2. Ci saranno diverse attività a cui sarà concesso ripartire e anche il mondo del calcio nutre ancora qualche possibilità di rivedere rotolare il pallone da una parte all’altra dei campi di gioco. I dubbi, però, rimangono tanti e se anche la Serie A non ha a sua disposizioni grosse certezze sull’effettiva messa in moto dell’intero carrozzone, è facile intuire che il destino della Serie D sia intriso di nubi. Il limbo in cui si ritrova la quarta serie, sospesa su un filo che separa la ripartenza dal congelamento definitivo della classifica, rimane fortemente condizionato dal rischio che gli addetti ai lavori possano contrarre il virus entrando in contatto nei vari impianti e non solo. È questo il senso delle parole rilasciate dal presidente Sibilia a Stadio Aperto: “Confermo che anche nella riunione dell’altro giorno, specialisti e professori hanno detto che il rischio zero non esiste. I tempi li detta il virus, nessun altro: le nostre previsioni potrebbero essere smentite. Il protocollo ufficializzato presenta difficoltà per ogni lega, ma tra i dilettanti la possibilità di applicazione è ancora più ridotta. Attendo comunque con ansia i risultati della consultazione che ci sarà. Senza tutela sanitaria non saremo irresponsabili nel dire ai nostri calciatori di scendere in campo“.
Per questo motivo, Sibilia non sottovaluta la possibilità di chiudere definitivamente la stagione in corso, ma non senza promozioni e retrocessioni: “La classifica congelata è un’ipotesi, ma dobbiamo avere promosse dalla D e retrocesse dalla C. Le nostre società stiano certe che non faremo passare nessun principio che non rispetti ruoli e risultato ottenuto. Sulle classifiche si farà un altro ragionamento. Non è semplicissimo districare questa matassa“. Infine sullo stop dei campionati: “Siamo coerenti, abbiamo anticipato lo stop e facciamo parte dell’interlocuzione con la Federazione, con l’Uefa, con il Governo. Nel momento in cui ci diranno che non ci sono le condizioni per finire la stagione, chiuderemo i campionati. Con la proroga il termine ultimo è il 3 agosto, quindi perché anche noi non dobbiamo avere il tempo di capire se c’è la possibilità di ricominciare?“
Intanto, purtroppo è altamente probabile che l’emergenza Coronavirus lasci degli strascichi in Serie C facendo sì che alcuni club possano avere delle difficoltà ad iscriversi al campionato 2020-21. A tal proposito si starebbe facendo spazio un’ipotesi che riguarda i ripescaggi per tappare eventuali buchi ed evitare che la terza serie riparta ad organico incompleto. L’idea è quella di sfruttare il criterio della media punti. A beneficiare di tale opzione potrebbe essere il Savoia, attualmente al secondo posto nel girone I con 56 punti conquistati in 26 partite: la media, quindi, è di 2,15 punti per partita. Per rendere l’idea dell’andamento stagionale della squadra campana, se considerassimo una classifica di Serie D a gironi unificati i biancorossi sarebbero quarti, davanti anche ad alcuni club che occupano la prima piazza nel proprio raggruppamento.
Nello specifico, se si optasse per includere nella media punti tutte le partite giocate fino alla sospensione, il Savoia verrebbe subito dopo l’Ostiamare (2,19), ma prima di squadre come Foggia (2,08) e Campobasso (2,00). Se invece la federazione tenesse conto dello stop anticipato al Nord e decidesse di uniformare il numero di gare disputate nei nove gironi, il conteggio includerebbe ventiquattro giornate e il Savoia diventerebbe la principale candidata ad essere ripescata in considerazione di una media di 2,21 punti (Ostiamare e Foggia subito dietro con una media di 2,13). Siamo ancora in una fase interlocutoria, ma Serie C e Serie D potrebbero anche ripartire da qui.