Serie D | Il presidente Sibilia non molla l’idea di ripartire: determinante l’evoluzione dell’emergenza
L’emergenza dettata dalla diffusione del Coronavirus continua a seguire il suo corso e, mentre la decrescita, seppur lieve e ancora ovviamente non decisiva, lascia intravedere spiragli di ingresso nella ormai famosa e agognata “fase 2”, il mondo pallonaro prova a dimenarsi nel tentativo di trovare soluzioni che facilitino la ripartenza. Se in Serie A e in Serie B si va verso la ripresa delle ostilità a partire dal mese di maggio (dal 4 allenamenti e dalla fine del mese via a campionato, probabilmente anticipato dalla Coppa Italia) e in Serie C la corrente dominante è quella della conclusione anticipata dei tornei, per quel che riguarda la Serie D e i campionati minori non ci sono fin troppe informazioni in merito. Ciò che è certo è che non sarà facile tornare in campo per la stagione 2019-20, ma è pur vero che il presidente della LND Cosimo Sibilia non ha ancora intenzione di rinunciare alla conclusione regolare dei tornei.
Ai microfoni di Radio 24, infatti, Sibilia ha manifestato la volontà di far tornare in campo le squadre del massimo campionato dilettantistico: “Penso sia giusto, in condizioni di sicurezza, che sia il rettangolo di gioco a dare i verdetti. Mi rendo conto che non è possibile decidere ora e che i tempi li detta il Coronavirus. Vorremmo ripartire ma non dipende da noi”. Quindi sarà decisiva l’evoluzione dell’emergenza che ha già da tempo raggiunto una portata mondiale.
Tra i parametri da rispettare c’è quello della distanza sociale, che però, aggiunge Sibilia, sarebbe un problema relativo nelle competizioni facenti capo alla LND: “Nei nostri campionati di solito ci sono al massimo circa cento persone al campo, di meno nelle serie inferiori. Poi, certo, ci sono eccezioni come il Palermo, che richiama ventimila persone allo stadio, ma da noi si può tenere una distanza sociale direi naturale“.
Infine la chiusura prudente con in più un allarme che accenderà ulteriormente i riflettori sulla gestione economica delle società, molte delle quali rischiano di scomparire a causa della crisi in atto: “Nel campionato di Serie D abbiamo la necessità di essere sicuri dal punto di vista sanitario per quel che riguarda giocatori, tecnici e accompagnatori. Io mi chiedo chi possa garantire dal punto di vista economico questi esami. Stiamo aspettando le risultanze del comitato medico-scientifico della Federazione per capire come agire”.