La giornata di ieri non induce a sorprese. Purtroppo, la strada del Messina a chi ha sempre tenuto alle sorti della squadra e a chi fa dell’obiettivita’ il suo credo, è sembrata segnata da tempo.
Troppe decisioni assurde dettate da consigli utili per il proprio tornaconto, troppi errori creati dalla presunzione e ci fermiamo qua.
Quasi nessuno nella città dello Stretto è esente da colpe. Figure pronte a salire su un carro che non poteva essere del vincitore, ma al massimo di venditori di pop corn e noccioline.
Adesso neanche quelle, constatato che Villa Mazzini è chiusa.
Stucchevole che ancora nessuno si sia ancora assunto delle responsabilita’ evidenti.
La punta dell’iceberg è stata la rivoluzione attuata ad Agosto che non solo ha indebolito la qualità tecnica della rosa, ma ha recato danni anche sotto l’aspetto economico.
E adesso? Si parla di terminare la stagione per evitare una retrocessione che sembra alle porte, condita da una campagna acquisti nel mercato di riparazione quasi inesistente.
E se dovesse avvenire il miracolo, ci sarebbe ancora la possibilità di ripartire? E i contratti?
Cara Messina, caro Messina, il calcio è altra cosa. Competenza, umiltà, amore, passione, riconoscenza…