Nonostante qualche polemica più o meno giustificata, fin da quando si è optato per la sospensione del campionato, la maggior parte degli addetti ai lavori ha sempre affermato che fosse giusto completare la Serie A in corso. Ovviamente dando per scontato il rispetto delle condizioni di sicurezza per la tutela della salute degli sportivi, degli staff e di tutti coloro che collaborano a stretto contatto con le società. Negli ultimi giorni, in particolare, è emerso un certo ottimismo che sembrava poter confermare la ripresa degli allenamenti a partire dal 4 maggio con conseguente ritorno alle competizioni nell’ultima settimana del mese. Sembrava, appunto, perché pare che tra ieri sera e stamattina si sia consumato un piccolo dietrofront.
Sono proprio le venti squadre di Serie A a porsi diversi quesiti utilizzando come megafono il presidente di Lega Paolo Dal Pino che, pur trovandosi in linea con chi desidera portare a termine il campionato, richiede indicazioni precise per capire se e come muoversi dall’inizio del mese prossimo per poi, eventualmente, definire il percorso che condurrebbe alla normale attività agonistica. Infatti, al momento l’unica cosa quasi certa è la possibilità di riprendere gli allenamenti nella prima settimana di maggio, anche se non più a gruppetti come paventato in principio ma solo a livello individuale. Per gli allenamenti in gruppo occorrerebbe attendere due settimane in più con la conseguenza che anche la riapertura della Serie A slitterebbe da fine maggio a metà giugno. A quel punto bisognerebbe verificare quanti sforzi sarebbero necessari per arrivare alla trentottesima giornata entro il 31 luglio in modo da consentire all’Uefa di terminare Champions ed Europa League nel mese di agosto. Se, invece, la Serie A ripartisse oltre la metà di giugno, playoff e playout diventerebbero qualcosa in più di una semplice ipotesi, nonostante i pareri sfavorevoli di club e pay tv.
L’Uefa intanto rimane in attesa di notizie. Da un lato, eventuali cambiamenti di format dei campionati andrebbero comunicati entro e non oltre il 25 maggio, dall’altro c’è l’espressa richiesta di confermare i meriti sportivi acquisiti nella stagione in corso. In soldoni, l’organo calcistico europeo richiede che ciascuna federazione provveda a comunicare, anche in caso di sospensione definitiva dei campionati, le partecipanti alle coppe europee del prossimo anno tenendo conto solo delle classifiche stagionali: non saranno ammesse wild card né si terrà conto della storia dei club.