Scuola di osteopatia EOM-Federazione Italiana Tennistavolo: “Al lavoro per le Paralimpiadi di Tokyo 2020”
Il bilancio dopo sei mesi di attività. Il presidente della scuola Turrina:
“Esperienza formativa e palestra di vita anche per tutti noi”
L’accordo tra EOM Italia e FITET in vigore dal 1 dicembre 2018, coinvolge 12 atleti. E’ nata come sperimentazione e si sta trasformando in un vero gioco di squadra la collaborazione tra EOM, la scuola di formazione osteopatica che vede la sua principale sede italiana a Villa Vecelli Cavriani a Mozzecane e la Federazione Italiana Tennistavolo paralimpico. Dallo scorso dicembre circa tre volte alla settimana, a seconda delle esigenze, la dott.ssa Elisa Gobbetti presta servizio alla Palazzina Masprone come osteopata del team guidato dal direttore tecnico Alessandro Arcigli e dal tecnico Donato Gallo, composto da 12 atleti paralimpici, con diverse disabilità di vario tipo e livello.
I ragazzi, tutti atleti di livello internazionale, hanno finito a metà giugno gli allenamenti e, dopo qualche giorno a Lignano per la preparazione estiva, si preparano per i diversi campionati che li vedranno protagonisti. A fine giugno infatti si terranno i campionati europei under 23 in Finlandia, mentre a settembre dopo un torneo internazionale in Repubblica Ceca, sarà il turno del campionato europei assoluto. E poi arriverà l’appuntamento più importante: le Paralimpiadi di Tokyo, che si svolgeranno dal 25 agosto al 6 settembre 2020.
Passione, amore per lo sport e spirito di squadra che hanno colpito anche Elisa Gobbetti, fisioterapista con formazione in osteopatia. “Provengo dall’esperienza dei centri riabilitativi – confessa – ma in questa esperienza sto provando l’emozione di far parte di un vero e proprio team: oggi mi sento un po’ atleta anch’io”.
Verona è centro federale per il tennistavolo paralimpico e agli ultimi campionati nazionali hanno partecipato circa 150 ragazzi provenienti da tutta Italia.
Tra gli atleti che si allenano regolarmente nel centro veronese spicca il nome della campionessa Giada Rossi, bronzo a Rio 2016 e tanto amore per lo sport nel cuore. Nel 2008 un brutto tuffo in piscina le ha cambiato la vita per sempre: da promessa della pallavolo si è trovata a trascorrere dieci mesi in ospedale, con la prospettiva di non riuscire più neppure a tornare a scuola. “E’ stato un momento difficile -racconta Giada – ero stata convocata al trofeo delle regioni ed improvvisamente la mia vita è tracollata. Ma grazie all’impegno di chi mi è stato accanto, a partire dalla mia famiglia, ed alla lungimiranza del mio professore di educazione fisica delle Superiori, non ho mollato. Così nel 2012 mi sono avvicinata al Tennistavolo, cogliendo l’occasione che a Lignano erano iniziati gli allenamenti per Londra 2012. Da lì la scelta e l’obiettivo: partecipare alle paraolimpiadi”.
E Giada di tenacia ed impegno ce ne ha messi proprio tanti, perché nel 2015 ottiene la prima vittoria internazionale in Repubblica Ceca, a cui segue il bronzo ai campionati europei e la partenza per Rio. “Oggi il mondo dei diversamente abili è cambiato tanto. Ci sono molte più opportunità, molte più occasioni. Oggi atleti olimpici e paralimpici hanno la stessa notorietà, partecipano alle premiazioni insieme, sono considerati atleti e basta. E questo è importante nel percorso di accettazione delle diverse abilità. Essere in Nazionale, per esempio, è un’esperienza unica: senti di rappresentare il tuo Paese,
da sportiva e basta. E non temi la fatica e lo sforzo, perché quando hai davanti un grande obiettivo i sacrifici non pesano”.
Per il direttore tecnico paralimpico della FITET, Alessandro Arcigli, “ Il trattamento dei traumi, delle anomalie posturali costituzionali o acquisite, dei sovraccarichi funzionali, delle alterazioni dello stato emozionale e delle disfunzioni dei distretti corporei, associati alle varie patologie, necessitano di un intervento tramite l’uso di tecniche fisioterapiche e osteopatiche specifiche, che solo professionisti qualificati possono garantire. Attraverso la collaborazione con EOM Italia – afferma – diamo valore alla terapia manuale e osteopatica nel trattamento dei muscoli e delle articolazioni dei nostri atleti paralimpici. Che le sollecitazioni, derivanti da una quantità e qualità di lavoro fisico non indifferente, possano a lungo andare creare disturbi muscolari o articolari è normale, il trattamento osteopatico è quindi essenziale”.
Soddisfatto Andrea Turrina, responsabile nazionale di EOM Italia. “Per noi la partnership con FITET è importantissima: siamo consapevoli dello sforzo a cui sottopongono questi atleti ed essere al loro fianco in un percorso terapeutico che li accompagni durante il loro cammino sportivo è per noi un motivo di orgoglio. So che dopo sei mesi di attività atleti e staff tecnico notano i vantaggi del nostro intervento e siamo certi che questo percorso condiviso ci porterà a vincere, insieme, ancora tanti campionati”.
Eom Italia da più di 10 anni è un ente di formazione non formale che coordina un percorso di studi in osteopatia riservato a laureati in Ft e MC, a tempo parziale, secondo gli standard accademici previsti dalla normativa UNI EN 16686.
Il suo impegno è quello di collaborare con le istituzioni e confrontarsi con il mondo accademico universitario, al fine del riconoscimento del percorso formativo dei professionisti sanitari e dello sviluppo della ricerca scientifica.
Oltre alla sede di Mozzecane, negli spazi di Villa VecelliCavriani, EOM Italia ha sedi operative secondarie a Roma, Torino, Vado Ligure e Udine, per un totale di oltre 600 studenti.
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