Caro Babbo Natale,
è strano tornare a scriverti dopo tanti anni, sognante e speranzoso come ogni bambino alla vigilia, ma i desideri restano tali ad ogni età, ed allora eccomi qui.
Negli ultimi otto mesi sono stato travolto da un’escalation di emozioni che portano il nome di Messina, una città meravigliosa che giorno dopo giorno è riuscita a conquistarmi con la passione e la voglia di riscatto insite nel proprio popolo.
I messinesi sono unici, travolgenti, incapaci di arrendersi alle difficoltà, orgogliosi della propria terra e maledettamente legati alla storia calcistica giallorossa.
Per tutti questi motivi non potrò che rispettarli in ogni mia azione, nonostante le accuse di qualche detrattore.
Si, perché la mia esperienza a Messina non è stata proprio rose e fiori, anzi, in più di un’occasione ho maturato l’idea di abbandonare i miei progetti travolto da un ingiustificato odio, da critiche sterili, pesanti ed inopportune.
È pur vero che per godere di un grande panorama è necessario scalare la vetta con sacrificio ed ostinazione, caratteristiche che nel corso della vita ho saputo sviluppare mio malgrado e che mi portano oggi, martedì 24 dicembre 2019, ancora al timone del Football Club Messina: una società sana, composta da grandi professionisti che quotidianamente lavorano per il futuro del calcio peloritano. Sono orgoglioso di quanto fatto fin qui.
Approfitto di questo momento per fare un po’ di mea culpa, perché gli spigoli del mio carattere hanno compromesso in più occasioni la bontà delle azioni, mostrando un Rocco Arena lontano dalla realtà.
Tra i buoni propositi per il nuovo anno c’è quello di migliorarmi, per essere un Presidente ancor più degno di questa grande piazza.
Un lungo preambolo, me ne rendo conto, necessario per descrivere le sensazioni che mi hanno accompagnato in questa avventura.
Torniamo a noi Babbo Natale, ti scrivo perché il mio più grande desiderio è quello di vedere una Messina calcistica finalmente unita sotto un’unica bandiera.
Non prendiamoci in giro, la situazione paradossale venutasi a creare in questi mesi non fa bene a nessuno, in particolare non aiuta una tifoseria che nell’ultima decade ha subito torti ed umiliazioni a iosa, e nonostante tutto non ha mai mollato.
Perché è vero cari messinesi, possiamo cambiare anche la fidanzata ma MAI la squadra del cuore.
Ci troviamo di fronte a due società, ACR e FC, che stanno impiegando ingenti sforzi nel garantire un roseo futuro al calcio cittadino, ma se per un momento svesto i panni del presidente ed osservo tutto in maniera distaccata, mi rendo conto che oltre a sprecare tanto, stiamo facendo tutti ben poco.
Ho trascorso le settimane che precedono il Natale lontano dall’Italia in compagnia dei miei più cari affetti ed è cosi che ho maturato l’idea di scrivere questa lettera.
Sono pronto, come lo sono sempre stato d’altronde, a rinstaurare un dialogo con i vertici dell’ACR Messina, al fine di garantire ai messinesi una grande società che nel prossimo futuro possa essere veicolo di riscatto sociale e sportivo per la città.
Messina merita tutto questo ed il mio desiderio è quello di far parte in prima persona di un nuovo percorso che da troppo tempo viene rimandato. L’ennesima ripartenza direbbe qualcuno, quella giusta la definirei io.
Tanti auguri di buon Natale Messina, ti porto nel mio cuore come se fossi nato li: tra una granita ed un paio di chili di focaccia (con le acciughe), tra Piazza Duomo e lo splendido affaccio sul mare con la Madonnina a vegliare su tutti noi, tra il giallo del sole che splende per tutto l’anno su questa magnifica terra e il rosso di quel cuore che non vuol smettere di battere, rincorrendo un sogno legato ad un pallone.
FORZA MESSINA, SEMPRE!
Rocco Arena