“Questa città vale zero” ecco da dove nasce la protesta dei tifosi contro Lo Monaco
Era il 30 Maggio 2015 e Pietro Lo Monaco era il presidente del Messina che non riusciva a salvarsi al play-out contro la Reggina perdendo entrambe le sfide per 1-0 abbandonato così la Serie C.
Così parlò 6 giorni dopo Pietro Lo Monaco annunciando il suo disimpegno “Sul Messina non c’è un cane neanche a cercarlo, sarà dura trovare un altro coglione che prende i suoi soldi e li butta nel Messina. Sfido a tutti a prendersi questa patata bollente: fate qualcosa per la vostra città, venite qua a prendervi gratis il Messina. Non c’è nessuno! Il resto è solo filosofia, tutti chiacchieroni, tutta poesia. Spero ci sia un altro coglione che prenda tre milioni di euro e li butti nel Messina. Questa città vale zero. Sfido pubblicamente tutti gli imprenditori a venire qui gratis, il socio uscente non vuole un euro. La società è qui, i bilanci parlano chiaro. Solo io ho messo soldi, ho pagato tutti. Sono stati una mucca da mungere, sono stato punto ma non ho più neanche una goccia di latte. Sono arrivato. E’ difficile immaginare che viene un arabo, prende milioni di euro e li butta nella città di Messina. Il passo più importante adesso sarebbe quello di trovare un modo per trovare i soldi del fondo perduto richiesto dalla Federazione per i ripescaggi. Io non ne voglio sapere più nulla. Sono stati tre anni pesanti. Questo mio passo indietro è legittimo, al di là delle arrabbiature. Le arrabbiature sono un conto, la realtà è un’altra, è che questa città non ha dato risposte e non merita. Non posso fare appelli, sono cose che competono a chi avrà intenzione di portare avanti le cose. Mi metterò anche a disposizione per qualsiasi cosa, ma certamente le risposte che ho avuto mi hanno indotto ad arrivare a questa determinazione. Mi ero illuso, sarebbe bastato poco dalla città, un minimo di partecipazione, un segnare per dire che ci siamo. Invece ho avuto tutti i segnali contrari e opposti. E allora chi me la fa fare? Dopo anni di oblio siamo tornati nella terza categoria, abbiamo fatto due promozioni consecutive, nell’indifferenza della città. Io ho 61 anni, sono nel calcio da 44 anni. Non ero mai retrocesso prima, è la prima volta. E’ una cosa che mi ha toccato e che mi porterò sempre dentro. Negli ultimi tre mesi non ho visto una partita del Messina, ho perso il gusto di tutto. Ogni volta che vedevo un incasso, era una coltellata e non mi sono mai riuscito a spiegare perchè la situazione è questa. Forse il Messina è lo specchio della città. Non so perchè la gente non ha risposto nonostante tutto. Fare 1.300 euro di incasso al campo mentre 70.000 persone si vedono la partita su Sportube, fa rabbia. Ho sempre, nelle mie considerazioni, salvato quei 400 che hanno sempre seguito la squadra, a quelli gli dico grazie per essermi sempre stato vicino. Elimino da loro quei 50 farabutti, nell’ultima partita avevano preparato tutto. Ben 30.000 euro di multa non li avevo mai visti, i fumogeni lanciati in campo all’inizio del secondo tempo, solo per fare un anno alla società. Sono segnali. Sono segnali tutti insieme, a cui bisogna dare risposte. Può darsi che il problema ero io, può darsi che la città non abbia voluto Lo Monaco quindi ne devo prendere atto e mi auguro che con qualche altro tutto lo splendore del Messina possa tornare in auge. Io non devo chiedere scusa di niente a nessuno! Scuse col mio culo? Il Messina è della società, i tifosi mi fanno pagare la multa e poi io devo chiedere scusa? Ma stiamo scherzando? Il mio ultimo obolo sarà l’iscrizione alla prossima serie D“
Qui tutta l’intervista dell’epoca