Promozione/B | Presidente Alacqua (SS Milazzo): “…che gestione complessa tra pandemia ed infortuni…”
Paolo Crisafi
Il campionato di Promozione, come tutto lo sport dilettantistico, è fermo ormai da 20 giorni. Lo stop forzato può consentire alla società di poter stilare un primo bilancio di questa strana stagione calcistica, sotto tutti i punti di vista.
Tempo addietro vi avevamo anticipato nella presente pagina che avremmo coinvolto un alto dirigente della S.S. Milazzo per tracciare una sorta di rendiconto. E chi meglio del Presidente Frankie Alacqua può adempiere a tale compito. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e abbiamo fatto due chiacchiere. Ecco il contenuto dell’intervista rilasciata dal presidente al nostro Ufficio Stampa.
“E’ un periodo particolare con un problema molto difficile da affrontare. Solo una guerra è paragonabile ad una pandemia. Da un punto di vista tecnico, i ragazzi stanno svolgendo allenamenti individuali in piccoli gruppi, con le distanze richieste dal Protocollo Covid, senza mai venire a contatto. Da un punto di vista gestionale, il discorso è molto complesso. Gli emolumenti degli sponsor sono interrotti in quanto, in questo momento, non c’è alcuno spazio da poter offrire ai nostri partner se non attraverso i social. Al momento abbiamo affrontato le spese gestionali di tasca nostra in larghissima parte in quanto abbiamo ricevuto solo piccoli aiuti. Non abbiamo possibilità di ricevere gli incassi dalle partite in casa, ne quella di poter imbastire una campagna abbonamenti. Purtroppo stiamo affrontando la stagione come se avessimo una benda sugli occhi, senza sapere cosa possa riservarci il futuro.”
“C’è stata una richiesta di acquisto di società con un conseguente incontro con la parte interessata ad un eventuale subentro Con gli altri membri del gruppo abbiamo messo i nostri numeri sul tavolo con quelle erano le nostre proprietà in quanto il possibile acquirente era interessato a rilevare l’intero pacchetto societario. Il richiedente non si è mostrato più interessato, una reale trattativa non è neanche partita. Io ho avuto qualche dubbio se cedere o meno la società in una stagione piena di punti interrogativi ma poi ho preferito andare avanti e non ho più voluto riprendere i contatti con il soggetto interessato”
“Abbiamo superato con un po’ di fatica il turno di Coppa, disputando un’ottima partita a Messina con il Gescal, creando tante occasioni da gol e racimolando solo un pareggio, per poi superare al “Marco Salmeri” un avversario molto ostico. Per quanto riguarda il campionato, nella prima partita abbiamo perso subito due titolari per gravi infortuni (Cafarella e Alosi, quest’ ultimo sulla via del recupero). Nei match successivi abbiamo raccolto più infortuni che punti e nell’ultima gara con la Nuova Rinascita ci siamo presentati in campo senza ben nove calciatori importanti fra cui i fratelli Leo, Rasà e in ultimo anche Laquidara e Calcagno. Qualsiasi società avrebbe gravi problematiche ad affrontare il campionato con la rosa falcidiata da assenze. Il black-out della partita con la Pro Falcone (persa 4-0) è figlio delle voci che correvano in città in merito al passaggio di proprietà. La squadra è scesa in campo scarica e deconcentrata, ci siamo trovati sotto di due gol quasi senza accorgercene. E’ sicuramente una pagina nera che dobbiamo dimenticare al più presto.”
“Il rimpianto è quello di aver trovato di fronte un avversario che non puoi battere. Ci siamo scontrati con un virus invisibile che ha bloccato il mondo intero, il cui unico “beneficio” che ha apportato a livello mondiale è stato quello di far calare l’inquinamento. Quando non riesci a guardare il tuo avversario negli occhi è una battaglia persa in partenza. Il virus ha reso vani tutto gli sforzi e investimenti che abbiamo fatto l’anno scorso, fermandoci sul più bello.
Il momento che ricordo con più piacere è sicuramente la splendida vittoria di Siracusa nei quarti di finale di Coppa, vittoria storica per il Milazzo che mai aveva espugnato il “De Simone”. Vengono i brividi a rimembrare quel pomeriggio, c’erano tantissimi tifosi al seguito e solo chi era presente porterà per sempre quel ricordo con se. Per noi è stato come battere il Barcellona. Avevamo superato l’avversario più forte dopo aver sconfitto le altre due squadre che puntavano a fare la doppietta campionato – coppa ossia l’Igea e l’Acquedolci. Eravamo consapevoli della nostra forza tant’è che dopo quattro giorni siamo andati a vincere in casa della capolista Aci S.Antonio, disputando una partita perfetta a livello tattico, fisico e mentale. Sono certo che avremmo portato a casa la Coppa”.