Contattato dalla nostra redazione, mister Michele Cazzarò ha intrattenuto con noi una piacevole discussione, mostrandosi molto disponibile e rispondendo ad alcune nostre domande, volte a far conoscere l’allenatore alla piazza giallorossa. Una conversazione piacevole, nella quale sono emerse elevate doti umane, oltre naturalmente ad un amore spropositato verso il calcio, che confermano il perché di certi risultati ottenuti in una importante piazza come Taranto.
A quando risalgono i primi contatti con il ds Obbedio?
Sono iniziati giovedì (4 luglio), è stato tutto rapido. Poi la domenica è arrivata l’ufficialità. Non ho pensato un solo secondo, ad una squadra storica come il Messina si può solo che rispondere presente.
A pochi giorni dall’ufficialità, quali sono le sue sensazioni? Come si sente in questa sua prima avventura fuori dalle mura amiche?
Innanzitutto ringrazio il direttore sportivo, il presidente e la società tutta per avermi scelto. Sono stato subito colpito dalla passione dei dirigenti, si vede che ci tengono, che sono anche i primi tifosi di questa squadra. Mi sento bene, carico e felice, trovo inoltre molte cose in comune con il Taranto, a partire dalla passione, passando per la storia e le tribolazioni che queste due piazze hanno passato. L’Acr Messina è la storia del calcio merita palcoscenici importanti.
Dunque questi primi contatti con presidente e dirigenti si possono giudicare positivi? Il progetto concreto, valido?
Come detto impatto positivo, è gente che ha passione, primo fra tutti il presidente. Una persona squisita, con tanta voglia di andare avanti. Trovare qualcuno, in questo periodo storico che vive il nostro paese, disposto a investire determinate cifre a fondo perduto in queste categorie, è raro, va veramente apprezzato. Per quel che riguarda il progetto, è serio, si valutano le cose ad ampio raggio, non solo all’immediato, ai soli risultati sul campo. La struttura messa a disposizione è fantastica, mai visto un centro sportivo così, da alti livelli, da serie B.
Ha già fatto delle richieste al direttore sportivo? Come giudica l’operato di Obbedio. Questi primi colpi, come Crucitti e Fragapane sono di suo gradimento?
Io e il direttore ci sentiamo costantemente, 24 ore su 24. Siamo in accordo su tutto e remiamo, come è giusto che sia, entrambi dalla stessa parte. I colpi Crucitti e Fragapane sono ottimi. Ho allenato già Crucitti, quando infatti il Ds mi ha detto che ci poteva essere la possibilità di prenderlo, gli ho detto fallo subito. Per quel che riguarda Fragapane, è un giovane interessante, mi piace, secondo me può ricoprire diversi ruoli. Naturalmente poi ci vuole applicazione, voglia, non basta il nome o il giocatore di talento, bisogna dare tutto. Il calcio, in particolar modo in queste categorie è testa, cuore e gambe. Si deve dare il massimo in ogni allenamento come in partita. Questi sono i giocatori che cerco, con mentalità, sempre pronti a migliorarsi e giocare in un collettivo ben amalgamato.
Punta su di un modulo in particolare o sono altre le componenti che contano in certe categorie?
Naturalmente dico che giocare bene conta, altrimenti si vincono poche partite. Però io non voglio vendere fumo negli occhi ai tifosi, facendo questo tipo di proclami, che sarebbero controproducenti sia par loro che per me, che già vengo visto con sospetto, probabilmente ci si aspettava un nome di grido. Dovrò dunque dimostrare con i fatti, quindi vi dico che conta l’atteggiamento, la mentalità, sono queste le componenti che trascinano una squadra, i tifosi, un ambiente. Bisogna sudare e lottare per la maglia, specie per maglie storiche come questa del Messina. I moduli sono dunque secondari in queste categorie, mentre l’approccio è tutto.
Che campionato dobbiamo dunque aspettarci dall’Acr Messina?
Bisogna puntare alle prime posizioni, il Messina per blasone te lo impone. La mentalità con certe maglie è importante, lo ripeto. Poi il risultato finale spetterà al campo, ma se lotti con il cuore, se dai tutto per la maglia, nessuno ti potrà dire niente.
Al momento è una D nel caos, non si sa quale saranno tutte le avversarie che comporranno il girone del Messina. Questo può destabilizzare la squadra oppure non cambia i vostri piani ?
Ripeto, non cambia, perché noi siamo il Messina, dobbiamo puntare in alto. Rispetto per tutti, ma non dobbiamo temere nessuno. Qualsiasi squadra che gioca contro di noi, si esalta, è normale, perché il Messina ha fatto la storia del calcio. Noi dobbiamo giocare contro tutti, undici sono gli avversari e undici siamo noi, poi il campo darà il verdetto definitivo.
Infine, un ultimo pensiero, mister Cazzarò lo ha dedicato, su nostro input, alla piazza ed ai tifosi in particolare.
Che cosa si sente di dire ai tifosi del Messina?
Dobbiamo cercare di venirne fuori, tutti insieme, mi riferisco ad ogni componente importante di questa città, ovvero squadra, stampa e tifosi. A quest’ultimi in particolare non si può dire niente, solo di sostenerci nonostante i dubbi. Li capisco, sono passati in pochi anni da San Siro ad altri scenari, ma sostengono sempre la squadra. Sono fondamentali, rappresentano la parte sana del calcio.