SuperNews ha intervistato Paolo Negro, ex difensore della Lazio e oggi collaboratore tecnico del Siena. Con le sue 376 presenze e 24 reti in 12 stagioni consecutive, è un pezzo di storia del club biancoceleste, con cui vince ben 8 titoli: 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, un campionato di Serie A, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa. L’ex Lazio ha ricordato i momenti vissuti in maglia biancoceleste, esprimendosi anche sull’attuale Serie A e sulle prestazioni della Lazio di Maurizio Sarri. Inoltre, da collaboratore tecnico del Siena, Negro ha descritto il percorso e gli obiettivi dei bianconeri in questo campionato di Serie C, intervenendo infine sul tema VAR e sulle polemiche arbitrali che hanno caratterizzato le ultime giornate di campionato.
Paolo, la tua carriera è fortemente segnata dagli anni vissuti alla Lazio. Con i biancocelesti trascorri 12 stagioni consecutive, indossi la fascia da capitano e diventi anche il calciatore della Lazio con il maggior numero di presenze in competizioni internazionali: 64. Che ricordo hai della tua Lazio? Cosa ha permesso a quel gruppo di vincere così tanto in quegli anni?
I ricordi sono tanti e bellissimi. In quel periodo, la Lazio cresceva insieme a me e, contemporaneamente, anche io contribuivo alla sua crescita. Quel gruppo aveva un’ossatura importante, costituita da quelli che io chiamo “gli operai del calcio”, impreziosita da diversi campioni come Mancini, Veron, Vieri. Era la Lazio di Cragnotti, quella formata da calciatori come Favalli, Pancaro, Marchegiani. C’era davvero il giusto mix.
Che te ne pare del lavoro di Maurizio Sarri sull’attuale gruppo biancoceleste?
Gli allenatori come Sarri hanno bisogno di un po’ di tempo, perché hanno delle idee calcistiche proprie, un’impostazione e una tipologia di allenamento propria. I frutti arriveranno. Ci vorranno anche i giocatori con le caratteristiche adatte al gioco di Sarri, altrimenti bisognerà fare in altro modo e sfruttare le caratteristiche dei calciatori a disposizione. In ogni caso, credo che Sarri abbia scelto degli elementi in grado di fare il suo gioco.
Ciro Immobile ha eguagliato il record di gol in maglia biancoceleste di Silvio Piola. Credi che ci sia una differenza tra l’Immobile impegnato in Serie A e quello che vediamo impegnato in altre competizioni? Durante gli Europei, Immobile è stato molto criticato…
No, non trovo differenze. Credo che Immobile segni sempre, sia in campionato sia in altre competizioni. Se fosse stato attaccante di un’altra squadra, non avrebbero parlato così di lui. Sembra quasi dia fastidio che Immobile sia un bomber della Lazio. Ciro ha fatto un sacco di gol con i biancocelesti, e non si discute. Per quanto riguarda la Nazionale, di certo Roberto Mancini non presta ascolto alle voci che criticano Immobile.
Attualmente sei collaboratore tecnico del Siena. Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa nuova avventura?
Io sono legato a Siena, in questa città ho vissuto due anni della mia carriera dopo un anno difficile e tormentato alla Lazio. Il Siena ha avuto grande fiducia in me in veste di giocatore, e quest’anno, quando ho avuto la possibilità di entrare a far parte del suo staff non ci ho pensato due volte. Il direttore sportivo Perinetti, poi, è una garanzia. Qui a Siena si vuol far bene e vogliamo far tornare il club almeno in Serie B.
Come valuteresti il percorso del Siena fino ad ora, alla luce della decisione dell’esonero di Gilardino e del nuovo allenatore Maddaloni e degli obiettivi che la società si è prefissata di raggiungere in questa stagione?
Noi avevamo impostato il nostro lavoro per la Serie D, poi siamo stati fortunatamente ripescati per la Serie C. Tuttavia, avevamo già iniziato un percorso per la Serie D, con dei giocatori adatti a quel tipo di campionato. Non è stato facile all’inizio, perché con il ripescaggio c’è stato un cambio repentino relativo alla preparazione e ai calciatori. Durante la stagione, poi, qualcosa è andato storto. Abbiamo fatto una preparazione veloce, abbiamo avuto qualche infortunio e in tutto questo ci ha rimesso l’allenatore, come spesso succede. La società ha scelto di puntare su un allenatore con esperienze simili a grandi tecnici come Lippi, e adesso il Siena ha intrapreso questo nuovo percorso.
Quale delle italiane ti sta convincendo di più in Serie A? E perché?
Credo che il Milan sia la squadra in grado di arrivare fino in fondo. Pioli allena i rossoneri da più di un anno, ha quindi la possibilità di lavorare su una struttura importante e ha il vantaggio di conoscere bene la sua squadra. Anche il Napoli sta facendo molto bene, sono partiti fortissimo, ma per Spalletti si tratta del primo anno con il club partenopeo, quindi bisognerà vedere se riusciranno ad arrivare fino in fondo. Io glielo auguro. Il Milan, però, mi sembra la squadra più strutturata e capace di arrivare in fondo a questa stagione.
Negli ultimi match di campionato ci sono state molte polemiche relative all’arbitraggio, in particolare sulla conduzione di gara di Maresca in Roma-Milan. Cosa pensi dell’utilizzo e dell’intervento del VAR e della confusione generale che c’è sull’argomento?
Non ho visto gli episodi di Roma-Milan, ma se vuoi posso parlarti del rigore che hanno dato contro il Siena lunedì scorso, che è clamoroso. In generale, credo che il VAR possa essere un aiuto, però in alcune situazioni il suo uso non è chiaro. Ci sono degli episodi evidenti, chiari, altri in cui non si può dare rigore. Una volta decideva l’arbitro, con una scelta univoca e soggettiva. Sai, quando vengono annullati dei gol perché “il naso è in fuorigioco” a me dà fastidio. Forse il VAR andrebbe usato quando ci sono delle clamorose sviste, che possono succedere, perché l’arbitro è un essere umano che sente la pressione di 40.000 persone che assistono al match. In questo caso sì, il VAR è un grande alleato, ma in altri episodi meno eclatanti no, io non lo farei intervenire.
Parlando della Nazionale, il 12 novembre l’Italia di Mancini affronterà la Svizzera nel match valido per la qualificazione ai Mondiali. Su cosa dovranno puntare gli azzurri per battere la Svizzera?
Giocare “all’italiana”, come la squadra ha fatto fino a questo momento. Siamo campioni d’Europa, non possiamo avere timore della Svizzera, per cui nutro grande rispetto, altrimenti non possiamo puntare ad obiettivi importanti.
INTERVISTA COMPLETA E FONTE: https://news.superscommesse.it/interviste-personaggi-famosi/2021/11/paolo-negro-a-supernews-questanno-milan-la-piu-strutturata-per-lo-scudetto-critiche-ad-immobile-a-volte-sembra-dia-fastidio-che-sia-un-bomber-della-lazio-467357/amp/