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Olimpiadi: Marcia, Karate, Velocità. Giorni da leggenda per l’Italia

E’ incredibile, un sogno per chi vive e racconta di sport quello che sta regalando questa olimpiade di Tokyo. Ancora una volta ci sono da aggiornare i record e le statistiche ed ancora una volta riusciamo a scrivere pagine di storia mai vissute e mai raccontate dagli italiani. Nella penultima giornata di queste magiche olimpiadi sono arrivati ben 3 ori, qualcosa di epocale, dalla marcia 20km con Elisa Palmisano, dal Karate Kumite, all’esordio olimpico con Luigi Busà ma soprattutto è davvero storico e mai vissuto il racconto scritto dalla 4×100 maschile con un oro che ci elegge come dominatori della velocità.

Una giornata che si era aperta con Elisa Palmisano, non certamente la favorita della marcia 20km femminile che però, caricata a pallettoni dal suo compagno di squadra, quel Massimo Stano che ieri nella stessa specialità aveva conquistato l’oro con una eleganza e sportività senza eguali; si è presa la scena vincendo di impeto, grazia e intelligenza tattica e portando l’Italia a quota 36 medaglie, solo una in meno del record assoluto risalente a Los Angeles 1932 e Roma 1960. Nel pomeriggio è toccato a Luigi Busà, lui si favorito insieme al suo avversario della finale per vincere l’oro ma era l’esordio olimpico e tutto poteva succedere. Luigi non ha tremato, anzi si solo una volta ma fortunatamente era un Round Robin e quindi non ha compromesso nulla. In finale poi ha portato con se tutto il suo orgoglio e la sua storia, una storia fatta di sport ma anche di coraggio, una storia di vita per lui che a 13 anni ha deciso di seguire il padre in palestra per guarire dall’obesità e che oggi, 23 anni dopo, ha finalmente realizzato quella promessa fatta in cucina che il padre gli fece per convincerlo a seguirlo “Vuoi diventare il più forte del mondo e scrivere la storia?“.

Veniamo infine alla gara più attesa di giornata, quella che segretamente tutti speravano finisse com’è finita ma che i più pessimisti volevano non si corresse mai per evitare di poter restare delusi. I ragazzi entrano in pista consci della propria forza e con l’adrenalina a mille e la regia internazionale è ottima nelle scelte delle inquadrature che fanno vivere tutti i momenti che hanno preceduto l’inizio, dalla preparazione ai blocchi allo scotch messo a terra per segnare il cambio fino ai passetti da contare per la zona utile del cambio. Si parte subito con il più piccolo dei 4, Lorenzo Patta alla sua prima olimpiade, prima frazione ottima e cambio del testimone perfetto per Marcel Jacobs di cui ormai conosciamo tutto e che non delude affatto consegnando il testimone ad un Fausto Desalu che, pensate, è solo alla sua seconda gara che corre in curva. Una curva che Fausto fa in maniera magistrale e cede per l’ultima volta il testimone alla nostra più grande speranza Filippo Tortu. Il cambio non è perfetto ma fortunatamente la Cina fa peggio di noi e così Filippo cambia in seconda posizione con il Canada che risale però rapidamente con il migliore dei 100m attualmente in gara, quell’ Andre De Grasse che se Filippo riuscisse a tenere dietro sarebbe già da leggenda. Filippo però non pensa a nulla, è un folle e guarda solo davanti puntando dritto al britannico che gli è avanti 10m. Filippo corre ed i metri si riducono, prima 5 poi 4, 3, 2, 1 e Filippo si tuffa all’arrivo compiendo qualcosa che mai avremmo neppure sognato di vedere. Si mette le mani ai capelli, ce le mettiamo anche noi, chiudono con 37” 50 nuovo record italiano e 1centesimo prima dei secondi. Grazie ragazzi!