News.Superscommesse ha intervistato Michele Plastino, noto giornalista italiano, per fare il punto sul Mondiale in Qatar in partenza il prossimo 20 novembre.
Michele, manca poco all’inizio del Campionato Mondiale di calcio in Qatar. 32 squadre al via: chi pensi vincerà il tanto ambito trofeo?
Sono poco avvezzo alle previsioni e ai pronostici, ma dovendo pensare ad una squadra che più delle altre vedo come favorita e possibile vincitrice del prossimo Mondiale, dico l’Argentina di Leo Messi.
Guardando al lotto delle partecipanti, si va dal Paese ospitante Qatar, ai sempre presenti brasiliani, passando per nazioni come il Canada ed il Galles che tornano a disputare un Mondiale dopo decenni. Dovendo fare un nome, quale pensi sia la squadra rivelazione che ci stupirà, nella Coppa del Mondo 2022?
Sarà un Mondiale completamente diverso da quelli che siamo stati abituati a vedere fino ad oggi, vuoi per il contesto ambientale, vuoi per il periodo – nel pieno di una stagione calcistica – in cui si svolgerà. Questo rende davvero difficile pronosticare una squadra che possa essere considerata a tutti gli effetti la rivelazione del torneo. Tuttavia ho una speranza: mi piacerebbe che la sorpresa venga da una nazionale africana. Dopo un po’ di edizioni senza grandi squilli, sarebbe bello rivedere una tra Ghana, Senegal, Marocco, Tunisia o Camerun tra le protagoniste.
Venendo ai singoli giocatori, chi potrebbe essere il calciatore rivelazione, l’uomo copertina di Qatar 2022?
Il momento generazionale riguardante i calciatori è molto particolare: possiamo considerare pressochè finita l’epoca di Messi e di Ronaldo, ma ci sono poi i grandi campioni come il fresco Pallone d’Oro Benzema, Mbappè, Neymar, Kane e gli altri giocatori già affermati che saranno impegnati con le loro nazionali nel Mondiale. Tuttavia, la sensazione che ho è che questa Coppa del Mondo ci farà scoprire qualcuno di nuovo: penso che l’uomo copertina di Qatar 2022 non uscirà tra i “soliti” nomi già al top del calcio internazionale. Credo che il periodo storico che sta attraversando l’intero movimento sia fertile per regalarci qualcosa di clamoroso riguardo al giocatore rivelazione.
Chiudendo con l’Italia: c’è più rammarico per il fatto, di per sè, di non partecipare ad una fase finale del Mondiale o perché l’attuale stato di forma dei nostri possibili convocati ci avrebbe potuto far sperare in qualche buon risultato anche in termini di piazzamento finale?
Sicuramente la seconda opzione: ritengo che nel calcio, così come nella vita, la componente fortuna è fondamentale così come lo è stata a nostro vantaggio nell’Europeo, ci ha poi girato le spalle nella partita contro la Macedonia del Nord. Quel match, rigiocato 100 volte, l’avremmo sempre vinto. Chiaramente avremmo dovuto poi affrontare il Portogallo, ma essere usciti in quel modo dai playoff lascia ancora adesso un retrogusto amaro. Sono convinto che a questo Mondiale il gruppo che ci aveva trascinato l’Italia al successo culminato con la vittoria nella finale di Wembley si sarebbe ricreato, consentendoci di raggiungere qualcosa di importante. Resta un grande rammarico.