Archiviata la sconfitta contro il Monopoli di mister Pancaro, il Messina si prepara ad affrontare le ultime otto partite di un campionato in larga parte avaro di soddisfazioni.
I biancoscudati, a differenza dell’era Auteri – Pitino, dove si riscontrava un rendimento quasi da encefalogramma piatto, con mister Raciti alternano ottime prestazioni ad altre deludenti. Il rendimento è certamente cambiato anche grazie agli inserimenti del decisivo tedesco Kragl e del bravissimo Fumagalli. Bene anche Celesia, Ortisi e il centrale difensivo Ferrara. Peccato per l’infortunio di Catania. Destano, invece, qualche perplessità Ragusa e Perez. Ma cosa ci si attendeva veramente da questi due calciatori?
Il messinese, arrivato accompagnato da grandi squilli di tromba, non ha ancora trovato la via della rete, tuttavia, sulla sua corsia di competenza ha mostrato in diverse circostanze il suo valore. Ragusa non è una punta centrale, ma un esterno in grado di saltare l’uomo e mettere in mezzo all’area avversaria la sfera. Già in mezzo all’area. Le note dolenti sono proprio queste. Non può essere Perez la panacea di tutti i mali. Il calciatore è una punta atipica, in grado di far salire il baricentro della squadra e di guadagnare diversi calci da fermo.
Il nodo cruciale di tutta la matassa, si trova ad inizio stagione, allorquando, si è preferito rinunciare a Piovaccari, per l’inserimento del deludente Curiale. Segnare non è facile in nessuna categoria.
Non esistono più i margini per commettere errori. Ogni partita dovrà essere interpretata come un’occasione per evitare i play out.
Purtroppo, le grosse pecche commesse alla vigilia del torneo con la costruzione di una squadra non idonea alla categoria, continuano a pesare sulla classifica.
Concentrazione e volontà, anche così si può rimediare e cercare tutti la via della rete.