MESSINA – Raciti: “Non condanniamo un giocatore. Oggi si è vista la voglia di vincere”
E’ intervenuto in conferenza stampa il tecnico del Messina Ezio Raciti, al termine del pareggio a reti bianche dei suoi contro la Fidelis Andira in quello che alla vigilia era un match che poteva cambiare la prospettiva del campionato. Queste le parole del mister:
“Non è giusto condannare un giocatore. Abbiamo avuto novanta minuti di possesso palla contro una squadra che ha pensato più a distruggere il nostro gioco che a crearlo. Abbiamo avuto cinque palle goal, un goal regolare annullato ed un rigore non dato. Non è giusto condannare il Messina, le occasioni non sono frutto del caso. Abbiamo dimostrato di essere una squadra viva contro un avversario che ultimamente ha fatto un buon percorso. Non sono così disfattista, ho ringraziato i giocatori per la gara. Non abbiamo concesso un tiro in porta. Abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo. Sono contento della prestazione. Abbiamo modificato anche il modulo oggi, siamo partiti col 4.3.3 e la scelta di Curiale era proprio per portare l’uno contro uno Ragusa e Kragl. Con il doppio attaccante ci siamo concessi alle ripartenze e per questo ho scelto poi di mettere dentro Ortisi. Oggi avevamo contro una squadra bloccata, serviva palleggiare di più e creare i duelli individuali. Non penso che un giocatore di questa categoria possa sbagliare un goal a porta libera, sono episodi in cui il pallone è rimbalzato male, succede. A Curiale come a Perez e Ragusa. Serve equilibrio e il merito o demerito è di tutta la squadra. E’ naturale che dopo un po’ i singoli calano alla lunga e quindi la squadra si allunga. La voglia di vincere non è mancata. Non vedo oggi un passo indietro anzi, avevamo voglia di fare risultato. Alle volte sembra che ci sia voglia di criminalizzare questi ragazzi. Non va guardare l’attuale posizione in classifica dell’Andria, è una squadra cambiata che ti attacca alto e che ti rende difficile giocare. Lavoreremo sugli errori ma partiamo dall’idea che la squadra è viva e ripartiremo da questo a Latina.”
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