MESSINA. La magia della maglia con lo stemma cittadino
E così capita di vedere scendere sul terreno di gioco di Cava dei Tirreni, undici ragazzi che credono nei miracoli, convinti che neanche le tante avversità possano abbatterli. Sì, perché si gioca per il Messina, si indossa una maglia che per anni buoni o meno, ha rappresentato e rispecchia una città che è sempre ripartita. Terremoti e alluvioni docet.
Questo è il Messina e la Messina che bisogna difendere e tutelare. Dovrebbe essere chiaro che la squadra peloritana rappresenti uno dei biglietti da visita della città.
Ed ora? Nessuno può tirarsi indietro per salvare il salvabile, neanche i semplici cittadini che pensano di essere solo spettatori di una trama che sembra già scritta.
L’Acr Messina è un patrimonio di tutti, la maglia, lo specchio della città. Proprio quella casacca inzuppata che non si è potuta sostituire al termine del primo tempo. Una vergogna che non si deve ripetere.
Eppure la squadra capitanata magnificamente da Crimi e Petrucci, non ha mollato e contro tutti, sostenuti da tifosi irriducibili, ha agguantato un pari storico.
Bisogna vincere e lavorare anche fuori dal triangolo verde, le parole sono come il vento. Agire per evitare ancora una volta il baratro.
A dare speranza, è la magia della maglia del Messina e di Messina, con i colori della città, con le emozioni che ha raccontato.
La magia di un bambino che per la prima volta viene portato al “campo” e chiede al papà qual è il Messina. Quello con la maglia biancoscudata, quella salvata da un’intera città.