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MESSINA: Caos al Drive-in tra chiusure, carenza di personale e positivi a piede libero

Il primo Natale in piena era Covid e senza lockdown non poteva che essere travagliato, con la corsa al tampone che si è andata ad aggiungere alla consueta corsa al regalo. Appare inquietante però quanto si sta verificando proprio nell’area che dovrebbe servire a mantenere la salute e la sicurezza, che invece corre il rischio di trasformarsi, gestita così com’è, in un potenziale epicentro di focolai nonchè luogo di contagi. In questi giorni infatti si sta assistendo a file chilometriche di macchine in attesa di fare il tampone, autovettura che spesso sono formate da più passeggeri, ora con dubbia positività, ora con positività accertata ed in attesa di un tampone molecolare. In quest’ultimo caso, pur con tutte le precauzioni possibili, appare difficile che sostando in attesa per circa 4 ore, anche gli altri passeggeri della macchina non possano infettarsi. L’attesa è un altro grandissimo problema che si sta riscontrando, forse il principale, il commissario straordinario all’emergenza Covid Alberto Firenze, ha ben pensato di chiudere il drive-in dalle 13 alle 15 e nel pomeriggio di renderlo attivo fino alle 19, il risultato? Le code in questo lasso di tempo di chiusura, si prolungano sulla strada alimentando il traffico ed il caos, e come se non bastasse, con la chiusura alle 19 c’è il forte rischio che chi è in coda dalle 16 si trovi a fare una fila che non gli permetterà comunque di poter mai effettuare il tampone poichè supera l’orario di apertura. Ma come mai si è arrivati a queste lunghe code? La risposta, oltre ad essere nel panico generale creato dalla comunicazione totalmente inefficace sulla variante Omicron, sta nella carenza di personale. Sembra strano a dirsi dopo 2 anni di stato di emergenza e numerosissimi specializzandi arruolati, ma attualmente nell’area del Drive-in vi sono soltanto 3 infermieri, talvolta anche 2, che effettuano i test e sono anche chiamati a gestire tre file di autovetture. Come se non bastasse, qualora un soggetto dal tampone rapido risulti positivo, viene sottoposto a tampone molecolare che lo stesso infermiere deve predisporre non potendo quindi dar seguito alle restanti autovetture in coda. In tutto ciò gli automobilisti che fanno? La pazienza già scarsa di per sè poichè chiunque si trovi nella condizione di dover effettuare un tampone, vive già uno stress emotivo, si azzera del tutto e quindi si assiste a scene da “farwest” in cui gli automobilisti innervositi dall’attesa o dall’impossibilità di effettuare il tampone dopo la lunga coda, se la prendono con infermieri e specializzandi vari a cui viene anche richiesta la bontà dopo turni interminabili, di ascoltare e comprendere. E’ accettabile tutto ciò? E’ accettabile che dopo 4 ore di fila ci si trovi nell’impossibilità di fare un tampone? E’ accettabile dopo turni snervanti, ricevere lamentele ed insulti da parte dei cittadini arrabbiati? E’ accettabile assistere a soggetti positivi liberi di andarsene in giro in attesa dell’esito del tampone molecolare? E’ accettabile la totale assenza di pattuglie in grado di vigilare? Rispondiamo in maniera univoca a tutte le domande, NO. Non è accettabile tutto ciò e non è accettabile la miopia di chi dovrebbe decidere, incapace anche a garantire una volante del servizio di pubblica sicurezza che si occupi di impedire ai soggetti positivi di poter girare in libertà fuori dalla propria vettura o, anche peggio, di sbraitare senza mascherina e minacciare chi sta solo facendo il proprio dovere. Ad oggi nessun intervento è stato pensato, si spera che accendendo i riflettori sulla vicenda, qualcuno possa intervenire.