Momento difficile per la Messana in Promozione, con un inizio di campionato decisamente in salita. Due sconfitte nelle prime due giornate, sette gol subiti e uno solo realizzato. Quattro sconfitte su quattro se si considerano anche i derby di Coppa Italia contro la corazzata Atletico Messina. Se il ko all’esordio interno con l’Aci Sant’Antonio poteva stare nelle cose, considerato il valore dell’avversario, suona invece come un campanello d’allarme l’ultima debacle a Viagrande. È urgente correre in qualche modo ai ripari, ne sono consapevoli dirigenza e staff tecnico.
Nessun dramma però in casa giallorossa. A gettare acqua sul fuoco è il direttore sportivo Emanuele Rigano: “Eravamo consapevoli che avremmo affrontato queste difficoltà iniziali, la squadra è stata allestita in corsa, abbiamo fatto tante scommesse soprattutto sui giovani e non siamo affatto pentiti, pur sapendo che mancando all’appello per infortunio diversi veterani stiamo pagando qualcosa in termini di esperienza. Ma non cerchiamo alibi. Abbiamo tutta la stagione davanti, dobbiamo pian piano crescere e venirne fuori assieme. Il nostro obiettivo di questa stagione è chiaro, salvarci, anche all’ultima giornata”.
Parole di sostegno anche per mister Daniele Broccio, alla sua prima esperienza in panchina: “Sta crescendo con la squadra, domenica si sono visti degli sprazzi di buon calcio, peccato non avere concretizzato. Ovvio che bruci partire in questo modo, ma i calciatori lo seguono e ha il sostegno della società. Ci sta mettendo il cuore e la faccia. Deve crescere in alcuni aspetti, lo sa anche lui perché il passaggio da calciatore ad allenatore è graduale. Purtroppo ha potuto lavorare raramente, fino ad oggi, con il gruppo al completo. Ci vorrà tempo e pazienza, ma ha le idee giuste. Speriamo arrivino anche i risultati”.
Forse qualche aiuto in più poteva arrivare dal mercato: “Rimaniamo vigili, sappiamo dove servirebbe qualcosa e se ci sarà l’occasione la sfutteremo. Ma abbiamo fiducia in quelli che sono con noi. A loro abbiamo solo chiesto di dare tutto fino all’ultimo secondo. Domenica nonostante il pesante 3-0 lo hanno fatto e paradossalmente sul 2-0 per gli avversari, con la mente scarica, abbiamo tenuto il pallino del gioco e creato parecchie occasioni”.
Dove si può migliorare ancora? “Dobbiamo diventare ancora più squadra, essere uniti. Ma domenica sono arrivati dei segnali confortanti anche da questo punto di vista. Dobbiamo restare concentrati dall’inizio alla fine, senza regalare nulla agli avversari. Una squadra come la nostra non può permettersi cali di concentrazione specie nei minuti iniziali. Forse paghiamo la tensione perché in allenamento il ritmo è quello giusto. Anche soffrendo, bisogna trovare compattezza. E poi un pizzico in più di cinismo sottoporta. Lavoreremo su tutto questo”.
Sul piano personale, dopo il campionato vinto con l’Atletico Messina, forse la speranza era di tenere l’asticella più alta: “La Messana è stata una scelta ben precisa di chi fa calcio per passione. Personalmente contano più gli stimoli e la possibilità di incidere. Le responsabilità vanno di pari passo con le soddisfazioni. Salvarci quest’anno per me vale come vincere un campionato. Perché permetterebbe a questa società, che non fa mancare nulla ai suoi ragazzi, di programmare in prospettiva. I dirigenti passano, resta la storia e il blasone del club”.