Matteo Arnaldi: “La partita contro Cilic esperienza che mi ha fatto crescere più di qualsiasi altro torneo”
SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Matteo Arnaldi, tennista azzurro n.275 del ranking ATP. Il classe 2001, nato a Sanremo, nella giornata di ieri ha realizzato il suo esordio a livello ATP affrontando Marin Cilic nel tabellone principale degli Internazionali Bnl d’Italia, torneo che ha disputato per la prima volta in carriera grazie alla wild card ottenuta con il successo nelle pre-qualificazioni. Purtroppo, la partita contro il croato si è conclusa con una sconfitta per 61 64, ma Arnaldi, a 21 anni, è solo all’inizio di un lungo e avvincente percorso tennistico, il cui miglior risultato è stato la semifinale Challenger raggiunta nel torneo di Spalato.
Matteo, che emozione hai provato a entrare nel Foro Italico per la prima volta, a disputare le pre-qualificazioni prima e la partita contro Cilic nel tabellone principale dopo?
Ho provato un mix di emozioni. È stata la prima volta per me al Foro Italico, anche perché essendo io di Sanremo è un po’ scomodo, solitamente assisto al torneo di Montecarlo. Quindi arrivare qui a Roma e vedere questa struttura è stato fantastico, ero emozionato solo nell’entrare. Il torneo delle pre-qualificazioni è andato veramente bene. Ho iniziato così e così, però poi, giocando, mi sono abituato e non poteva andare meglio di così. La partita di ieri è stata forse l’emozione più forte che ho provato nella mia vita: entrare sul centrale, affrontare un tennista che è stato vincitore di uno Slam e numero 3 del mondo e giocarsela alla pari nel secondo set, con tutto il pubblico che mi supportava, è qualcosa che non scorderò mai.
La partita contro il croato è terminata 61 64. Ti aspettavi quel tipo di gioco dal tuo avversario? Sei contento di come hai giocato o avresti potuto fare meglio?
Sì, già conoscevo Cilic, l’ho anche studiato insieme al mio team. Sicuramente non sono così contento della partita, perché avrei potuto fare meglio. Nel primo set un po’ di emozione ha fatto la differenza, nel secondo ho iniziato a giocare meglio, ho avuto qualche occasione, ma in generale non sono riuscito a esprimermi come avrei voluto. Però è pur sempre la prima partita a questi livelli, un sogno così grande, quindi ci può stare. Prendo positivamente questa esperienza, imparo la lezione e da essa riparto per il resto della stagione.
Credi che contro un avversario diverso da Cilic avresti avuto più possibilità di continuare nel 1000 romano?
Forse ho beccato l’avversario che poteva darmi più fastidio. Ho preso uno tra i più forti, non ho avuto un sorteggio fortunatissimo. A livello di gioco, Cilic è un tennista che gioca molto sull’uno-due, con un gioco molto veloce, un grande servizio e un gran dritto. Con il croato non si riesce a scambiare tanto. Diciamo che non era l’avversario ideale da affrontare nel primo turno. Giocarci contro più avanti nel torneo sarebbe stata un’altra cosa, ma nel primo turno, in cui bisogna ancora abituarsi a tutto, mi avrebbe aiutato un avversario che scambiasse un po’ di più, che non facesse così tanti vincenti e non servisse così forte. Alla fine, però, ogni torneo è una nuova chance, quindi questa è stata solo una grande opportunità per me.
Uno dei tuoi migliori risultati è stata la semifinale a livello Challenger raggiunta nel torneo di Spalato, conclusasi con la sconfitta contro O’Connell, tennista australiano classe 1994 n.125 del ranking ATP. Cosa ti è rimasto di quel match? Che emozione hai provato ad essere arrivato ad un passo dalla finale senza purtroppo raggiungerla?
È stato un torneo strano. È piovuto praticamente tutti i giorni, quindi ci sono stati molti rinvii. Quel giorno, nei quarti di finale, ho vinto contro Arnaboldi una partita durata tre ore, e nel pomeriggio ho dovuto affrontare O’Connell, quindi ero abbastanza stanco. Il match è stato combattuto, lui è stato bravo, ma bisogna anche dire che l’australiano era un po’ meno stanco di me, dal momento che la mattina ha giocato solo un’ora e mezzo. Mi dispiace solo di non essere riuscito a giocarmi quella semifinale al massimo, ma è stato un torneo fantastico, grazie al quale ho poi iniziato a giocare il mio miglior tennis.
Hai fatto un lungo percorso che ti ha portato ad esordire a livello ATP e a giocare gli Internazionali di Roma: quanta strada senti di aver fatto? Quanto senti di essere cresciuto?
Tanto, anche solo con la partita di ieri. Anche se non ho giocato bene, quella di ieri è una partita che ti fa crescere. Giocare contro un top 100, giocare per la prima volta un Masters 1000, sul centrale del Foro Italico, con tantissimi spettatori.. non ho bisogno di citare altri tornei, soltanto la partita di ieri è stata quella che più mi ha fatto crescere tennisticamente e moralmente in tutta la stagione.
In questi giorni Carlos Alcaraz, a soli 19 anni, ha battuto di fila due mostri del tennis come Nadal e Djokovic e ha vinto, dopo il 500 di Barcellona e il 1000 di Miami, anche il Masters 1000 di Madrid battendo in finale Zverev per 63 61. Ti chiedo se, secondo te, è nata una stella che potrebbe arrivare al livello dei “fab3” di questo sport e se, alla luce degli ultimi successi, avrebbe anche vinto al Foro Italico se avesse partecipato.
Sì, gioca veramente bene e sta facendo qualcosa di incredibile. Sicuramente ha le basi per arrivare davvero in alto, ma ha ancora tanta strada da fare prima di poter essere paragonato a quei tre. Sta giocando benissimo, ha tutte le potenzialità per diventare uno dei più forti di sempre, ma ancora la strada è lunga. Dopotutto, Alcaraz ha ancora solo 19 anni.
I prossimi due Slam della stagione saranno Roland Garros e Wimbledon. Giocherai le qualificazioni? Quali saranno i tuoi prossimi impegni sportivi?
Non lo so ancora, perché non pensavo di qualificarmi per il tabellone principale qui a Roma. Potrei giocare le qualificazioni dell’ATP 250 di Ginevra, purtroppo invece non farò quelle per il Roland Garros perché non sono entrato nell’entry list.
Qual è il tuo obiettivo stagionale?
Giocare quante più partite possibili, fare esperienze come questa e crescere. Certo, poi ce ne sono altri, come il tabellone degli Australian Open, o arrivare tra i primi 100, ma questi sono obiettivi a lungo termine.
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