Ai microfoni di SuperNews Marco Zoratti, giovane pallavolista tre giorni fa diventato campione europeo Under 18 della Nazionale Italiana di pallavolo. Il centrale della Colombo Volley ha condiviso con la nostra redazione tutte le emozioni, le difficoltà e le soddisfazioni dell’Europeo, raccontandoci anche il suo rapporto con i compagni di squadra, in particolare con l’amico Luca Porro, e con Vincenzo Fanizza, coach azzurro che, dopo ben 23 anni, è riuscito a riportare sul podio la Nazionale pre juniores del volley italiano.
La pallavolo è una tua passione o ti è stata trasmessa da qualcuno, in famiglia?
E’ sempre stata una mia passione. Nessuno in famiglia ha mai giocato a pallavolo. Ho due fratelli, e ognuno di noi pratica uno sport diverso. Sono stato io, quindi, il pioniere del volley. Inizialmente giocavo per divertirmi. Poi, quando ho iniziato ad accorgermi che me la cavavo, ho iniziato a praticarla a livello agonistico. Da lì in poi sono arrivati i risultati.
Pochi giorni fa sei diventato campione europeo Under 18, con i tuoi compagni e coach Fanizza, che ha riportato dopo 23 anni la Nazionale pre juniores sul podio. Quanta soddisfazione e quanta responsabilità c’è nel ricevere un titolo così importante?
E’ stata una sorpresa anche per me. Non mi sarei mai aspettato di giocare l’Europeo, soprattutto da titolare. In ogni caso, l’obiettivo più grande per me era far parte della squadra. Ho provato tantissime emozioni. Adesso, mi sento in dovere di condividere questa esperienza anche con i miei compagni di Genova, per trasmettere cosa ho provato, per migliorarmi e per migliorare loro.
C’è stata una partita, durante questo percorso europeo, che vi ha messo a dura prova?
Sì, quella persa 3 a 2 contro la Bulgaria. E’ stata una partita combattuta, con molti alti e bassi: il primo set l’abbiamo vinto facilmente, mentre il secondo lo abbiamo perso totalizzando 14 punti. Il terzo set siamo andati ai vantaggi, poi la Bulgaria è riuscita a vincere per 3 a 2. E’ stata la partita più difficile di tutte. Tuttavia, coach Fanizza ci ha sempre spronati, consigliandoci sempre di pensare “palla dopo”, per dimenticare l’errore e concentrarsi sulla “palla” successiva, ovvero la semifinale che avremmo giocato contro la Polonia.
Con uno dei protagonisti di questa vittoria, Luca Porro, giochi nella stessa squadra, la Colombo Volley. Questo è stato un vantaggio o comunque giocare nella Nazionale mischia sempre un po’ le carte ed è come iniziare a conoscere tecnicamente tutti i compagni da zero?
Tra di noi, in Nazionale, si è instaurato un rapporto fortissimo. Dopo il primo collegiale, dopo una sola settimana, sembrava che tutti ci conoscessimo da una vita. Dopo due mesi, poi, condividevamo e ci raccontavamo qualsiasi cosa. Luca lo conosco da circa sei anni. Ho un buonissimo rapporto, siamo grandi amici. Tra di noi non c’è invidia, gioiamo l’uno dei successi dell’altro. Porro dà il massimo sia a Genova sia in Nazionale, quindi la sensazione è sempre quella di giocare con il compagno della Colombo Volley.
Il prossimo anno vi giocherete il Campionato del Mondo, insieme a Polonia, Bulgaria, Germania, Repubblica Cieca e Belgio. Partirete da una consapevolezza e da un titolo importante. Secondo te, da cosa ripartirà coach Fanizza?
L’Europeo è diverso dal Mondiale. Per questo, credo che coach Fanizza ridisegnerà la squadra, reclutando i giocatori che riterrà pronti per una competizione così importante. La vittoria dell’Europeo ci mette pressione, perché al Mondiale dovremo far bene. Non so precisamente in che modo agirà il mister. So che è una persona molto intelligente. Vedremo quali idee maturerà.
Giochi nella Colombo Volley, nel campionato di Serie C. Che stagione è stata alla luce dei rinvii e delle sospensioni a causa del Covid?
Quest’anno abbiamo giocato in Serie C. Il campionato si è concluso con la Colombo Volley seconda in classifica ad un punto dalla prima. E’ stata una strana sensazione: da un momento all’altro smetti di giocare, di allenarti e di vedere i tuoi compagni. Nelle prime due settimane, ho trovato molto difficile stare in casa, senza la possibilità di tornare alla normalità. La sospensione del campionato ha lasciato un po’ di amaro in bocca, soprattutto perché, qualche giornata dopo la sospensione, avremmo dovuto giocare la partita per conquistare la prima posizione, quella contro la prima in classifica. Tuttavia, siamo molto soddisfatti di aver conquistato la promozione in Serie B.
C’è un pallavolista che apprezzi in particolare o al quale ti ispiri?
Mi piace molto Grebennikov, il libero del Modena. Lo trovo simpatico, generoso, solare. Mi piace il suo modo di vivere la pallavolo, un po’ fuori dagli schemi. Per esempio, quando la sua squadra analizza l’avversario, Jenia non è mai presente, perché vive la partita a sensazioni. Nonostante abbia un ruolo completamente diverso dal mio, è un giocatore che stimo tanto.