MARADONA – Un anno senza Diego : Il calcio ricorda il suo eroe
- Il fuoriclasse argentino se ne andava il 25 novembre 2020. Ad un anno dalla scomparsa, il suo ricordo è quanto mai vivo nella mente e nel cuore dei napoletani che lo hanno amato e che continuano ad amarlo
Quel triste pomeriggio del 25 novembre 2020 difficilmente sarà dimenticato dai napoletani. Alle ore 17,00 circa, dall’Argentina, cominciò a rimbalzare la notizia della morte di Diego Armando Maradona. Sulla città, già provata dall’emergenza Covid, piombò un velo di tristezza e di incredulità che ancora oggi, a 12 mesi di distanza, resta quando il pensiero vola all’ex capitano del Napoli.
Le immagini della veglia commossa dei tifosi all’esterno del San Paolo, poi diventato pochi giorni dopo Stadio Maradona, resteranno per sempre scolpite negli occhi e nella mente dei ‘figli di Partenope’ e non solo.
Oggi la città ricorderà il suo eroe con una cerimonia all’esterno dello stadio a lui intitolato. Alle 13,30, nel piazzale antistante i varchi d’ingresso del settore Distinti, sarà posizionata la statua che ritrae il fuoriclasse argentino, realizzata dall’artista Domenico Sepe. La statua resterà visibile fino alle ore 22, in attesa della sua definitiva collocazione che sarà effettuata nelle prossime settimane.
Oltre all’inaugurazione della statua, il Comune di Napoli, rappresentato dall’assessore allo sport Emanuela Ferrante, dall’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza e dall’assessore alla Legalità Antonio De Iesu, omaggerà la memoria della leggenda azzurra con una composizione floreale raffigurante il mitico numero dieci. All’evento commemorativo saranno presenti, oltre ai rappresentanti delle istituzioni cittadine, alcuni ex compagni di squadra di Maradona ed il figlio Diego Armando Maradona junior.
I luoghi di Maradona
Ancora oggi in ogni zona ed in ogni angolo di Napoli, c’è un pezzo di storia che parla di Diego. Tanti, infatti, sono i luoghi del capoluogo campano legati indissolubilmente al ‘Pibe de Oro’.
San Giovanni a Teduccio – Il Dios Umano
Il”Dios Umano” è lo splendido e gigantesco murale realizzato e donato alla città dal noto street artist napoletano Jorit a San Giovanni a Teduccio, in via Taverna del Ferro. L’opera autofinanziata è iniziata nel febbraio 2017 ed è stata completata anche grazie ai fondi donati dall’ex capitano del Napoli Marek Hamsik e dall’associazione Inward.
Quartieri Spagnoli – Il murales di Maradona
In via Emanuele de Feo, al civico 60, c’è quello che comunemente viene definito da tutti come il “murales di Maradona”, diventato meta di pellegrinaggio di tifosi e turisti provenienti da tutti il mondo dopo la scomparsa del ‘Pibe de Oro’. L’opera fu realizzata nel 1990 dall’artista Mario Filardi per celebrare la vittoria del secondo scudetto del Napoli ed è stata poi restaurata nel 2016 dall’artista Salvatore Iodice.
Sempre ai Quartieri Spagnoli sono tante le opere di street art dedicate al Pibe de Oro. Tra queste, in vico Giardinetto, c’è anche la “Mano de Dios”, realizzata dall’artista argentino San Spiga con la collaborazione di Salvatore Iodice, e che raffigura il famoso gol di mano ai Mondiali 1986 contro l’Inghilterra.
Fuorigrotta – Lo stadio e la stazione in suo nome
Il San Paolo è stato il teatro dei suoi migliori anni calcistici. Lì ci mise piede per la prima volta il 5 luglio 1984, giorno della sua presentazione al pubblico di Napoli. Nell’impianto di Fuorigrotta Maradona ci ha vinto due scudetti, ci ha giocato la finale di andata della storica Coppa Uefa 1989 e ha conquistato con l’Argentina la finale mondiale nel 1990. Appena giunta in città la notizia della sua morte, una folla spontanea di tifosi si è subito riversata all’esterno di quello che fu il suo tempio, lasciando un ricordo. Pochi giorni dopo, il 4 dicembre 2020, il Comune di Napoli ha deliberato l’intitolazione dello stadio a Diego Armando Maradona. Anche la stazione della Cumana, a pochi passi dall’ex San Paolo, ha preso il nome di Stazione Mostra-Maradona.
Lungomare – La sua residenza nei primi mesi in città
Il Lungomare di Napoli è stata la prima indimenticabile residenza di Maradona al suo arrivo in città. Il fuoriclasse argentino ha infatti alloggiato per i primi sei mesi della sua esperienza partenopea presso l’Hotel Royal, prima di trasferirsi nel 1985 a Posillipo, nella celebre casa di via Scipione Capece.
Posillipo – La casa in via Scipione Capece
Un presidio di tifosi quasi fisso, a tutte le ore del giorno e della notte, nella speranza di incontrare o di vedere, anche solo per un istante, il proprio idolo. Questo è quanto accaduto dal 1985 al 1991 in via Scipione Capece nel quartiere Posillipo, dove Maradona ha abitato per sei anni.
Soccavo – Il Centro Paradiso
Il Centro Paradiso era una vera e propria seconda casa per Maradona. Il quartiere Soccavo si paralizzava letteralmente quando Diego sfrecciava con la sua Ferrari in via Epomeo per recarsi agli allenamenti. Oggi lo storico centro sportivo è in stato di abbandono, ma all’esterno campeggia un murales realizzato dallo street artist napoletano Mario Farina, che ritrae il ‘Pibe de Oro’ seduto su un pallone insieme alla figlia Dalma.
Centro Storico – L’altare con il capello
Nel cuore del Centro Antico di Napoli, in via San Biagio dei Librai, c’è invece un’edicola votiva con il capello di Maradona, all’esterno del Bar Nilo. Il titolare del locale, al ritorno da una trasferta a Milano nel 1990, trovò questo capello su un sedile dell’aereo dove fino a qualche minuto prima c’era seduto proprio l’ex capitano azzurro.
Chiaia – Il ritorno nel 2005
9 giugno 2005: a distanza di 14 anni Diego Armando Maradona torna a Napoli per la partita di addio al calcio dell’ex compagno Ciro Ferrara. Il ‘Pibe’ alloggia presso l’Hotel Majestic a Chiaia. Nella zona si scatena un vero e proprio delirio di tifosi, con Diego che si affaccia dal balcone della sua stanza per salutare la folla che lo acclama.
Teatro San Carlo – La magica notte del 2017
Lunedì 16 gennaio 2017 il calcio era di scena nel tempio della lirica. Sul palcoscenico, a farla da padrone, stavolta c’era Diego Armando Maradona, protagonista assoluto di “Tre volte 10”, il live show scritto e diretto da Alessandro Siani che fece registrare il sold out.
Palazzo San Giacomo – La cittadinanza onoraria
5 luglio 2017: il sindaco di Napoli Luigi de Magistris a Palazzo San Giacomo conferisce la cittadinanza onoraria a Diego Armando Maradona. “Sono stato cittadino napoletano da quando sono arrivato qui a Napoli. Non c’è nessun popolo che mi abbia mai voluto bene come i napoletani”, le parole del Diez nel corso della cerimonia di consegna.
Piazza Plebiscito – La festa per la cittadinanza onoraria
Dopo la cerimonia a Palazzo San Giacomo, Maradona si è spostato sul palco di Piazza del Plebiscito per festeggiare con la città. Circa 15mila i napoletani presenti per salutare il proprio beniamino e alcuni ex del grande Napoli.
Scampia – La pelota no se mancha
“La pelota no se mancha”. Questa è una delle frasi più famose di Maradona impressa sul murales realizzato a Scampia al Parco Corto Maltese dall’artista Corrado Teso e voluto dalla società sportiva Stella Rossa 2006.
Diego Junior sui social: “Potresti scendere almeno per un minuto e farti abbracciare”
“Potresti scendere almeno per un minuto, farti abbracciare, ridere un po’ con me. Avrei così tante cose da dirti, tante canzoni da cantare insieme e guardare le partite del Napoli. Papá, é un anno che te ne sei andato, chissà dove. Vola alto, come solo tu sai fare! Ti amo e mi manchi tanto!”. Così il figlio napoletano di Maradona, Diego Junior, ha voluto ricordare il papà ad un anno dalla scomparsa con un post sui social.
@tuttonapoli