Le Pagelle del Messina: un centrocampo d’equilibrio
Ultima posizione in coabitazione con una vincente, Fidelis Andria, ed una perdente, Viterbese, un Messina tonico ma con le ormai croniche difficoltà tecniche non riesce a superare lo scoglio lucano del Potenza, pur trovandosi in vantaggio ed in superiorità numerica alla metà del secondo tempo. I biancoscudati sprecano alcune possibilità di chiudere la gara ma sono anche fortunati nell’ultimo minuto di recupero quando Lewandowski, in uscita disperata, devìa in angolo col corpo un tocco di Belloni destinato a tramutarsi nella rete-beffa della vittoria per gli uomini di mister Raffaele. Non devono meravigliare le poche presenze allo stadio dei tifosi stressati da un meteo infelice e da un Messina che, per il secondo anno consecutivo, non nutre (grandi) ambizioni di classifica.
Le Pagelle dei biancoscudati:
Lewandowski: Salva il risultato nel finale, forse poteva fare qualcosa in più sul lento diagonale di Del Sole. Voto 6
Filì: la giovane difesa tiene bene, ma nei momenti cruciali esce fuori la mancanza di esperienza o di un leader. Voto 5,5
Trasciani: stesso discorso fatto per Filì. Quando le squadre avversarie hanno giocatori pericolosi come Caturano, la pressione sui giovani come lui si fa sentire e vien fuori l’ansia e talvolta l’errore.Voto 5,5
Angileri: quanto detto per i suoi due compagni di reparto. Lui in più ci mette rabbia e sopperisce alla giovane età. Voto 6
Fiorani: il centrocampo, almeno in questa gara, è il reparto più solido. Buon primo tempo in cui copre e riesce anche a creare l’azione che porta al calcio d’angolo del gol offrendo un ottimo cross per Fazzi. Voto 6,5
Mallamo: ordinato, si integra in quel centrocampo fatto tutto di contenimento, anche per mancanza di opzioni in avanti. Voto 6
(16′ st Marino: lui dovrebbe essere uno dei pochi ad inventare per gli avanti. Entra con buona voglia ma anche a lui manca il supporto di avanti che creino le premesse per la conclusione. Voto 6)
Fofana: da sostanza al lavoro di Fiorani e Mallamo. Primo tempo buono con il tiro più insidioso sventato con una gran parata di Gasparini, poi si fa trovare al posto giusto per il gol del vantaggio. Ripresa meno appariscente. Voto 7
Fazzi: il tallone d’Achille del centrocampo. Nervoso tanto da farsi ammonire. Buona la conclusione sul secondo palo sventata dal portiere ospite, sbaglia una facile occasione per il raddoppio nella ripresa. Voto 5,5
Grillo: giocatore che col passare dei minuti scompare dal gioco. Avrebbe la capacità di superare l’avversario diretto, ma anche quando succede non trova mai la soluzione ideale. Voto 5
(34′ st Curiale: dovremmo ripetere quanto detto in altre occasioni. Per lui sarà solo eccezione quando offrirà una prova diversa. Voto 5)
Balde: anche qui rischieremmo di ripeterci. Fare tanto movimento può essere positivo se finalizzato a creare le premesse per i compagni, con lui succede raramente. Manca una buona occasione nel primo tempo e spreca, con errori di appoggio, due possibili contropiedi nella ripresa. Voto 5,5
(40′ st Zuppel: S.V.)
Catania: per una volta più evanescente dell’altro esterno. Non trova mai il cambio di marcia, esce dalla contesa sconsolato. Voto 5,5
(16′ Iannone: sembra l’unico a capire che nel calcio bisogna segnare e per farlo si deve tirare verso la porta. Ma è pur sempre un ragazzo, quindi, non si può dargli tutto il carico di un attacco evanescente. Nel dopo gara deve incassare il rimprovero del tecnico che gli affibbia poco altruismo per limiti tecnici. Forse il tecnico dovrebbe chiarire che ci sono tanti altri con limiti tecnici, sopratutto in avanti e certificare che, in sede di mercato, potevano essere scelti elementi migliori. Voto 6).
Auteri: i suoi sermoni finali iniziano, quasi sempre uguali, ad essere più nervosi, tanto che, mentre nel pre-gara loda i suoi ragazzi, tra le righe del dopo gara comincia ad essere meno certo della bontà tecnica dei suoi. Qualcosa in più dalla squadra si è vista nella costruzione, nella tenuta atletica ma dare la colpa alla sfortuna non deve essere un frame ripetitivo. Qualcuno comincia a rimpiangere gli 11, massimo 12, giocatori utilizzati per un campionato intero dall’indimenticato mister Scoglio. Voto 5
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