L’Akademia Sant’Anna prepara i play off promozione in A2
Le prime settimane con l’Akademia Sant’Anna. Per Fabiola Ferro, la schiacciatrice arrivata dal Modica, è già passato il periodo di ambientamento e si è pienamente inserita nel gruppo sotto le direttive del tecnico Nino Gagliardi. Sono giorni intensi anche se il campionato riprenderà ancora tra qualche settimana.
«Si sta bene qui – sottolinea la schiacciatrice modicana – si lavora tanto e bene. Mister Gagliardi rimane una certezza nel suo ruolo, la società è come me l’aspettavo, seria e ben strutturata, non mi ha fatto mancar nulla accogliendomi sin da subito a braccia aperte. Le ragazze sono un bel gruppo dentro e fuori i 9 metri e questo rappresenta valore aggiunto alla serenità».
C’è tanta concorrenza e, infatti, il livello degli allenamenti è molto alto però rappresenta anche uno stimolo. «Assolutamente si, il livello di questo campionato è stato molto alto in termini di gioco, dalla prima alla quarta di ogni “mini girone” sono presenti squadre di tutto rispetto e tra queste ci siamo anche noi per cui vedremo…saranno battaglie difficili ma sicuramente ricche di ottima pallavolo».
Ancora l’Akademia non conosce il prossimo avversario, però c’è questa formula che non consente errori. «La formula è nuova per tutti con due gare secche ed eventuale golden set nella seconda gara. Almeno il quarto di finale lo giocheremo in casa, poi si vedrà…è un’esperienza nuova per tutti. La prossima settimana sapremo con più probabilità chi potrebbe essere il nostro avversario tra Arzano e Fiamma Torrese ma fa poca differenza chi sarà perché giocare i playoff è sempre un’opportunità stimolante ma difficile allo stesso tempo, a prescindere dal nome dell’avversario».
In ogni caso, in casa Akademia c’è la consapevolezza che quelle dei play off saranno partita da affrontare dando tutto. «Sicuramente con determinazione, consapevolezza e con il coltello tra i denti – conclude Fabiola Ferro – Su due gare secche c’è poco da recuperare…bisogna vincerle se si vuole andare avanti senza pensare troppo a chi si ha davanti ma cercando di imporre il proprio gioco, con tutto ciò che puoi buttar dentro il campo non solo in termini di “palla”».