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La Domenica con Toto’

Le campane scandiscono l’inizio di una delle tante domeniche messinesi. I telefonini non sono stati ancora inventati, il tempo di Internet non è  ancora giunto, i palloni al primo sole iniziano a rotolare per le strade e per i campi in terra battuta, non ancora trasformati in altro. È  giorno di festa, i negozi sono chiusi, le mamme preparano i bambini per la Santa Messa.

Sembrano, quindi, le solite domeniche, ma non lo sono. Nel primo pomeriggio gioca il Messina, si va al campo con il panino e la bottiglietta d’acqua senza tappo, bisognerà essere fortunati a trovare un buon parcheggio. Partenza almeno due ore prima della partita, un evento che si ripete contro qualunque squadra si giochi.

Il teatro è il “Celeste”, lo stadio dove tutti diventano bambini, tutti remano dalla stessa parte e tutti sono felici se segna il Messina, persino le colombe che lo sorvolano e sembrano presagire il gol.

Il “Celeste” è la casa di chi vuole sognare, di  un Messina irripetibile. Forte, con tasselli indimenticabili. Ecco Franco Scoglio con le sue palle inattive, capitan Bellopede guidare la squadra con maestria,  Catalano illuminare il gioco, Franco Caccia re del campo, l’instancabile Mossini e Romolo Rossi, il cuore oltre l’ostacolo.

La storia, nascosta fra le nuvole, intanto è conscia dello scherzo che sta creando su quel rettangolo verde circondato dai palazzi e dal vociare della gente, quella che  gioca la schedina e che attende l’estate per andare in Fiera.

La storia scrive,  ma ancora non lascia leggere.

Lo spettacolo sembra non finire mai, nemmeno quando l’arbitro fischia la fine dell’incontro. La gente, prima di andare a seguire Novantesimo Minuto, si siede perché la partita si segue in piedi e chiacchiera.  Prolunga la sua Domenica, in attesa della trasmissione serale di Mino Licordari e di iniziare una nuova settimana.

E Schillaci? Toto’ non ha bisogno di essere menzionato, è un gradino sopra tutti, sa quel che vuole, sa che farà parte di quella storia che si farà leggere in tutto il mondo, anche a Madrid, in casa del Real

Si chiamava Toto’ Schillaci, era il Messina era Messina ed è Messina.

 

Il saluto a Totò del Real Madrid al Bernabeu:

https://x.com/i/status/1837571239902056838