Il messinese Davide Bertuccio è il vincitore della 15^ edizione del Premio Canon
E’ il fotografo messinese Davide Bertuccio ad aggiudicarsi il primo premio del concorso “Raccontaci una storia” per giovani fotografi indetto dalla Canon. La storia è quella di Claudio Madia, 60 anni, che ogni venerdì sera trasformava la sua casa milanese in un piccolo circo. Poi, con la pandemia, si è dovuto fermare.
La quarantena di un ex conduttore televisivo di Milano, che dopo avere lasciato il mondo della tv ha trasformato la sua casa in un circo insieme ai suoi amici saltimbanco. La terribile tradizione kirghisa del rapimento delle bambine per farle sposare, nei ricordi di una donna sopravvissuta.
Un piccolo villaggio in Nepal, minacciato dalla costruzione di un aeroporto, dove si vive in simbiosi con la foresta, tra rituali magici e soldati maoisti che cercano la pace.
Il racconto intimo e affettuoso di un campo rom di Torino.
Sono i quattro lavori fotografici premiati nell’edizione di quest’anno del premio Canon giovani fotografi. Secondo la giuria i quattro vincitori hanno saputo affrontare il tema “Raccontaci una storia” in modo originale e profondo, mostrando la complessità della condizione umana attraverso il linguaggio fotografico.
Al primo posto si è classificato Davide Bertuccio, con la serie Il silenzioso battito delle loro mani, al secondo Camilla Miliani con Luna splendida, al terzo Pietro Lo Casto, con To search the secret of the forest e nella categoria studenti Matteo Montenero con il progetto Patch.
Le foto dei vincitori saranno esposte a Cortona dall’11 luglio al 26 settembre durante il festival internazionale di visual narrative Cortona on the move, che per il terzo anno collabora con il premio Canon giovani fotografi.
Il giovane fotografo, residente a Milano, ha così commentato sui social: “Oggi sono felicissimo, perchè il mio lavoro “il silenzioso battito delle loro mani” ha vinto il primo premio al Canon Giovani Fotografi 2020 Canon Italia. Con le mie fotografie racconto la storia di Claudio Madia, ex conduttore televisivo in Rai 1, un uomo che incarna perfettamente la definizione di resilienza. Nel corso della sua vita ha dovuto reinventarsi sempre, facendolo con il sorriso e la spensieratezza che lo contraddistinguono. Durante questo viaggio fatto di sogni e musica, sono stato affiancato da Jacopo Marzi. Un ringraziamento speciale va anche a LaLaura Davì, la mia protoeditor, senza la quale questo lavoro non sarebbe mai potuto esistere.”
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