77MESSINA – “E’ evidente che dopo un 6-0, il silenzio forse sarebbe stato meglio. Visto che sono qua da tre mesi è giusto anche che spieghi come son fatto io e qual è la mia mentalità”. Ha iniziato così la sua conferenza stampa, il ds Giuseppe Pavone, a meno di quarantott’ore dalla mortificante sconfitta del Messina ad Avellino.
Refrattario a mettersi in mostra, così si è definito il dirigente di Acr Messina, forse un po’ anche per giustificare il profondo silenzio della società. Un silenzio che stride fortemente con la roboante batosta in irpinia, numeri impietosi, sintesi finale di una prestazione per la quale il ds ha sentito il dovere di chiedere pubblicamente scusa ai tifosi e alla città “che ci vuole bene”.
“Interpreto la squadra di calcio come una famiglia di cui io e il presidente dovremmo essere i genitori – ha proseguito Pavone – e quando ci sono problemi i genitori dovrebbero porsi davanti per affrontarli e in questo momento abbiamo dei problemi; è evidente“.
“Non ci aspettavamo una figuraccia del genere ad Avellino. Siamo i primi ad essere rammaricati, anche perché non c’erano i presupposti per una debacle perché, viste le gare con Trapani, Benevento e con lo stesso Monopoli, siamo andati ad Avellino convinti che sarebbe continuata la nostra crescita”.
Poi, il ds prova a spiegarsi quanto accaduto: “Credo che in un campionato ci siano tre-quattro partite in cui la squadra non entra in campo”.
Lo stesso presidente ha chiesto spiegazioni e dall’ “analisi è emerso che prendiamo troppi goals su calci piazzati. Questa manchevolezza ci ha tolto quattro-cinque punti, creando una fobia degli ultimi minuti in cui più volte abbiamo subito goals”.
Pavone ha proseguito parlando di responsabilità da parte di tutti, di budget e minutaggio che lui e il mister avrebbero accettato in sede di programmazione, di infortuni nei momenti chiave; tuttavia, ha proseguito il ds “siamo convinti di avere una squadra che, con l’aiuto delle persone che ci vogliono seguire, riuscirà a tirarsi fuori da questa situazione. Continuiamo e continueremo ad andare avanti per la nostra strada“.