Per capire di più sui primi passi della nuova Ferrari la redazione di News.Superscommesse.it ha raggiunto Guido Schittone. In quest’intervista esclusiva, la voce storica della F1 negli anni ’90 e tuttora telecronista ufficiale dei campionati italiani Gt Sprint e Porsche Carrera Cup Italia ha dato un parere anche sui nuovi fronti caldi che stanno scuotendo la F1, dal caso Horner a quello che ha coinvolto il presidente federale Ben Sulayem.
Schittone, avrei voluto iniziare parlando di “campo”, ma l’attualità impone una riflessione sul caso Horner. Che idea si sta facendo di questo polverone?Tutto sembra essere legato alla lotta intestina in seno alla Red Bull: ritiene che nel lungo periodo la scuderia possa risentirne a livello di risultati?
“Inizio con il dire che quanto sta accadendo non fa bene alla Formula 1 (…). È chiaro che è in corso una lotta di potere tra Chalerm Yoovidhya, il magnate thailandese che detiene il 51% dell’azienda, e il “filone”facente capo al figlio di Dieter Mateschitz. Yoovidhya è pro Horner, che è stato colui che ha permesso alla scuderia di trasformarsi da un team medio a squadra dominante, mentre l’altro“gruppo” ha dalla propria parte il padre di Verstappen. (…) Per il momento non penso che la tensione possa ripercuotersi sui risultati, ma nel lungo periodo il rischio c’è,perché una squadra vincente deve essere forte e unita. Sullo sfondo c’è anche il rischio di un addio di Max alla Red Bull, ma per adesso ritengo questa ipotesi remota”.
In Bahrain sono state subito scintille tra Leclerc e Sainz, almeno in pista, con i due sorpassi dello spagnolo. Come immagina la convivenza tra i due in questa stagione anomala che precederà l’arrivo di Hamilton? E che effetto avrà l’avvento di Lewis sul percorso di Charles?
“La Ferrari ha due ottimi piloti. Sainz ha una visione tattica molto precisa, sbaglia di rado ed è molto affidabile. Direi che è una seconda guida perfetta, ma nel senso migliore del termine, perché porta tanti punti e fa contenti tutti all’interno della squadra. La Ferrari ha scelto di puntare su Leclerc che è un grandissimo pilota, al quale purtroppo però le cose vanno spesso storte. (…) Charles deve ancora crescere nella rifinitura tecnica della vettura, ma il suo vero problema è che si sente di dover dimostrare di essere forte e questo finisce per innervosirlo. Tutti questi problemi però dipendono anche dal fatto che guida una macchina non vincente. (…) Credo che l’arrivo di Hamilton possa solo fargli bene. Parliamo di uno dei piloti più forti di sempre e molto carismatico, del migliore della propria generazione e di un vero asso la cui popolarità travalica lo sport, come accadde a Senna. La loro convivenza la immagino come quelle tra Prost e Lauda e tra Prost e lo stesso Senna in McLaren. (…) Noi ci ricordiamo solo degli scontri e delle tensioni, ma pur essendo rivali nello stesso team correre insieme si rivelò molto utile per i piloti più giovani. A Leclerc può accadere lo stesso”.