Giro d’Italia. Nibali: “Mi ispiro a Contador, lui non correva per i piazzamenti.”
Vincenzo Nibali è in forma e appare in grado di giocarsi la maglia rosa fino all’ultimo chilometro di domenica 2 giugno a Verona. Nella giornata di ieri ha guadagnato 44″ su Roglic, e martedì potrebbe nuovamente saltare il banco con la frazione Lovere – Ponte di Legno, tappa alpina che presenta 194 km e 4800 m di dislivello. Sarà il giorno del Mortirolo, cima che ha segnato pagine di storia della corsa rosa.
Si ricorda in particolare la fuga solitaria dell’allora emergente Marco Pantani nel Giro d’Italia 1994, che staccò quotati avversari come Miguel Indurain, Evgenij Berzin e il compagno di squadra Claudio Chiappucci. Per omaggiare Michele Scarponi, morto il 22 aprile 2017, il Mortirolo è stato ribattezzato “Salita Scarponi”.
Al termine della tappa di Como, lo squalo dello Stretto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha dichiarato: “È stata una giornata molto dura. Quando ho attaccato mi ero reso conto che in quel momento il ritmo era alto ed eravamo rimasti in pochi. Caruso va veramente forte, oggi gli ho dovuto chiedere di rallentare per poter fare l’azione (ride, ndr). Per la vittoria del Giro c’è anche Carapaz. È stato uno sbaglio sia mio sia di Roglic lasciargli così tanto spazio. Lui faceva il classico giochetto da allievi, appena mi sono spostato ha frenato e fatto il buco. Gli altri ovviamente sono partiti, e lui mi ha detto ‘Vai te’. Io avevo appena finito di stare davanti, devo tirare solo io? Lui ha la cronometro dalla sua, ma se corre solo su di me rimettiamo in gioco tanti altri corridori. Io e Roglic abbiamo lo stesso obiettivo. Ho parlato con Contador e gli ho detto che per me è una fonte di ispirazione. Lui non voleva un piazzamento, solo vincere. Questo è l’atteggiamento del campione. L’assenza del Gavia può cambiare la corsa, ma io non sottovaluto nessuno. Ho visto che Yates si sta riprendendo, oggi era davanti. Magari proverà a forzare i tempi. Ha 5 minuti ed è lontano, ma ha dimostrato che la condizione sta arrivando. Ho grande rispetto per Roglic e per Carapaz”.