Ci siamo. Da domani, venerdì 6 maggio, riecco il nostro Giro d’Italia.
La Grande Partenza da Budapest, il rientro in Sicilia, e poi il Blockhaus e le montagne dell’ultima settimana con Mortirolo e Marmolada. Pochissima cronometro, appena 26 km divisi in due tappe.
Ecco in sintesi il programma dell’ edizione 105 del Giro d Italia.
Il via da Budapest, venerdì 6 maggio, con una tappa in linea di 195 km con leggero arrivo in salita che avrà come arrivo Visegrad. Il 7 maggio una breve crono (9 km) sempre a Budapest, entro il territorio cittadino. L’8 maggio una lunga frazione pianeggiante da Kaposvar a Balatonfured per chiudere la tre giorni.
Il Giro riprenderà il 10 maggio, con il primo arrivo in salita, sull’Etna (traguardo al rifugio Sapienza, il via da Avola). Il giorno dopo una frazione per velocisti tra Catania e Messina, con l’omaggio a Vincenzo Nibali nella sua città natale.
Si risalirà lo stivale con la tappa Palmi-Scalea (192 km), con un solo Gpm di quarta categoria a Vibo Valentia e l’arrivo sul lungomare. La risalita da Sud a Nord prosegue nella complicata Diamante-Potenza, una frazione molto mossa attraverso le montagne calabro-lucane. Il giorno dopo la Napoli-Napoli, breve e intensa tutta tra il capoluogo campano e la penisola Flegrea, con la salita al Monte di Procida da percorrere cinque volte.
La prima settimana si chiude con la Isernia-Blockhaus, domenica 15 maggio: prima dell’ultima salita verso il Rifugio Mammarosa, la corsa affronterà Passo Lanciano.
Dopo un giorno di riposo, si riparte martedì 17 con la Pescara-Jesi, adatta ai colpi di mano. I velocisti tornano protagonisti nella piattissima Sant’Arcangelo di Romagna-Reggio Emilia (201 km, il 18 maggio), arrivo già proposto nel 2017. Molto interessante la Parma-Genova, tappa di media montagna adatta alle fughe. La tappa 13 è la Sanremo-Cuneo (157 km): superato il Colle di Nava è tutta pianura. Promette bene anche la Santena-Torino: i primi dieci chilometri pianeggianti fino a Chieri sono gli unici senza salita o discesa. Si percorre infatti per due volte e mezza un circuito che prevede la salita al Colle della Maddalena e dopo Moncalieri lo strappo di Santa Brigida.
Domenica 22 è in programma la Rivarolo Canavese-Cogne, con le salite di Pila e di Verrogne prima della lunga, ma non esagerata ascesa verso l’arrivo di Lillaz.
Giorno di riposo nel bresciano, poi la tappa regina del Giro 2022, la Salò-Aprica: Crocedomini e Mortirolo (dal versante di Edolo, non il più duro), Valico di Santa Cristina (le rampe che esaltarono Pantani nel 1994) e il classico arrivo a 1180 metri di altitudine. Il giorno successivo ancora salita da Ponte di Legno, si attacca Tonale, si passa dalla val di Cembra in omaggio a Francesco Moser, poi Passo del Vetriolo e Monte Rovere poco prima dell’arrivo di Lavarone. La 18ª è l’ultima tappa per velocisti (Borgo Valsugana-Treviso), prima del gran finale: partenza da Marano Lagunare, poi Passo di Tanamea, ingresso in Slovenia dal valico di Uccea che porta direttamente a Caporetto.
Tutta la verità verrà fuori qui, prima della crono finale (26km) fin dentro l’Arena di Verona.
In sintesi, saranno 7 le frazioni per velocisti, 7 le tappe di media montagna, 5 quelle di alta montagna (5 gli arrivi in salita), 2 le cronometro (per complessivi 26 km).