Giovanna Rispoli, atleta del team e del maestro Sparacino, racconta la sua passione per le arti marziali, in special modo per la Kickboxing. Una disciplina da cui è stata attratta sin da piccola, ma purtroppo non ha mai potuto praticarla perché i genitori, ignoranti in questo campo, lo vedevano uno sport “violento”.
“A chi vuole intraprendere questa disciplina – fa sapere la Rispoli -consiglio di farlo subito, non è mai troppo tardi o troppo presto per cominciare, perché non è vero che è uno sport prettamente maschile. Io stessa nella vita di tutti i giorni lavoro nel campo estetico, e questo sport non ha influito sulla mia “femminilità”. Bisogna sdoganare queste convinzioni sbagliate dovute all’ignoranza. Così come la convinzione che questa disciplina istighi alla violenza, anzi tutt’altro, insegna grande autocontrollo e rispetto.
Le tecniche usate in gara, vengono studiate con il proprio Maestro ed adottate in base all’avversario che si ha di fronte durante il match. Non ci si smette mai di imparare e di modificare il proprio “stile” e tecnica. Io ho iniziato da poco a gareggiare, e sul ring vado molto d’istinto, cercando di studiare l’avversario e regolarmi di conseguenza. Fondamentale è l’autocontrollo e la tecnica. Quindi bisogna studiare, allenarsi e concentrarsi per affinarla il più possibile”.
In merito alla disciplina, come sistema di autodifesa, l’atleta afferma: “Sicuramente la Kickboxing aiuta tantissimo l’autostima e le tecniche studiate durante gli allenamenti possono essere degli ottimi alleati in casi di difesa personale”.
“I miei obiettivi futuri – conclude la Rispoli – per questo sport sono quelli di poter continuare a gareggiare finché mi è possibile. Ma indipendente dalle gare questa sarà una disciplina che mi accompagnerà per tutta la vita, continuerò a sceglierla come allenamento quotidiano, perché fa bene al fisico e alla mente. È uno sport che mi da tanto e mi fa stare bene, aiutandomi a scaricare lo stress della vita quotidiana e ad concentrarmi su me stessa”.