Salutato il signor Nino, un pezzo di storia che va via, ma che rimarrà indelebile nella memoria, Ganzirri continua il suo percorso lastricato da gioie e dolori e caratterizzato da una magia unica come i suoi colori.
Un intero villaggio che non dimentica il suo passato e che proprio dalle sue radici attinge linfa per il presente e e per il futuro.
I due laghi che, da sempre hanno costituito polo di attrazione per i turisti fanno parte di un quadro che sembra scolpito con ingegno.
Malinconica e reale d’inverno e frizzante e caotica dall’arrivo delle rondini, Ganzirri è sempre stato un villaggio rappresentato da tanti personaggi. Le piccole stradine, i molluschi (chi non ha assaggiato le cozze sul posto), il caratteristico vociare, i soliti rumori, tutti incastonati in due specchi dal colore del cielo.
Don Nino è andato via con i suoi gelati e la sua granita, il caratteristico suono del clacson del suo furgoncino e la sua gentilezza, ma Ganzirri con i suoi abitanti con pregi e difetti, non dimentica la storia, non è un guscio che si chiude, ma un raggio di sole che abbraccia la gente che la ama.