A circa un mese dalla conclusione della stagione della Fortitudo Messina, abbiamo incontrato coach
Cavalieri che ha fatto il punto sull’annata appena conclusa con uno sguardo all’immediato futuro.
Claudio, si è conclusa da poco una stagione totalmente diversa dalle altre che certamente non
dimenticheremo con facilità. Partiti tra mille dubbi e incertezze, hai portato a termine con la società
cinque mesi intensi con il piede sempre fisso sull’acceleratore. La preparazione iniziata ad agosto, poi
interrotta e poi ripresa non ha scalfito lo spirito del tuo gruppo che ha disputato un campionato al di là
delle più rosee previsioni a dispetto dei giudizi di molti addetti ai lavori che non davano alcun credito alla
tua squadra.
CHE STAGIONE E’ STATA?
Ma sicuramente è stata una stagione difficile che però ci ha motivato al massimo. Avevamo cominciato alla
grande ad agosto per poi dare il “liberi tutti” dopo neanche un mese; in poche parole sono riuscito ad
allenare in estate solamente Eraldo Nikoci ed un altro giocatore che poi ho messo fuori rosa per motivi
comportamentali e non ha neanche esordito con noi dopo i grandi sacrifici della società. Invece ho avuto la
fortuna di apprezzare la voglia di Eraldo che mi ha stimolato alla mia prima avventura da capo allenatore a
fare ancora meglio ogni giorno. Una stagione dove alcuni addetti ai lavori ci davano per spacciati ma queste
sono le sfide che mi piacciono, queste sono le motivazioni giuste che ti danno la spinta in più per migliorarti
e crescere. Lo erano quando a 13 anni un allenatore mi disse che dovevo cambiare sport, lo sono adesso in
questa seconda giovinezza dopo aver deciso di saltare la barricata e provare ad allenare. Abbiamo
dimostrato che il vero lavoro paga; è bello allenare giocatori già pronti, stranieri che sono in grado di fare la
differenza, il difficile è portare i giocatori a credere in loro stessi e crescere insieme a loro. Io mi sento di
essere cresciuto con loro e grazie a loro e questo mi ha motivato ogni giorno. Il campo ha parlato per questi
ragazzi.
PENSI CHE SI SAREBBE POTUTO OTTENERE QUALCOSA IN PIU’ NEI PLAY OFF?
Potrei sembrare poco umile ma io volevo vincere il campionato. E’ quello che ho trasmesso ai miei ragazzi il
primo giorno di questi cinque mesi che sono sembrati due anni. Ci siamo allenati anche tre volte al giorno
per recuperare gli allenamenti che non avevo potuto svolgere nel secondo lockdown, anche se qualche
scienziato ha pensato che i ragazzi si fossero allenati con me di nascosto. Queste cose mi fanno ridere molto
ed a tratti mi fanno tenerezza perché le scuse sono sempre dietro l’angolo. Comunque i ragazzi sono arrivati
pronti grazie agli allenamenti a distanza del nostro preparatore atletico Luciano Gilotti che aveva fatto un
grande lavoro già ad agosto. Sono stato agevolato dalla voglia dei miei ragazzi di voler dimostrare di essere
dei bravi giocatori e credo ci siano riusciti. Certo rimane l’amaro in bocca. Abbiamo giocato un grande
campionato dando visibilità e minuti importanti a ragazzi del 2000, 2002, 2003 e 2004 e non a parole ma
con i fatti, ma rimane sempre il pensiero di quella partita dominata per 35 minuti e persa per delle
distrazioni difensive e per la poca esperienza. Ma non posso recriminare niente ai miei giocatori; hanno
buttato anima e cuore, hanno sopperito a mancanze importanti prendendo sempre più responsabilità e la
società ha avuto il coraggio di rischiare senza tornare sul mercato. L’applauso più grande va ai giocatori che
mi hanno sopportato e supportato, ed ai nostri dirigenti vere e proprie radici di questa Fortitudo. Non sono
un allenatore, non mi ci avvicino neanche e ho tanto da lavorare. Con i se e con i ma non si vincono i
campionati, ma insegno subito una cosa a tutti quelli che provo ad allenare:” un perdente trova sempre una
scusa, un vincente sempre una strada” e ci credo fortemente. Abbiamo perso, evidentemente quello che
abbiamo fatto era il massimo possibile. Adesso sta a noi costruirci il futuro e fare meglio l’anno prossimo.
Complimenti ai vincitori si torna a lavorare. Non è facile saper perdere ma non è facile neanche saper
vincere.
IMMAGINO CHE STU STIA GIA’ PROGRAMMANDO IL PROSSIMO CAMPIONATO, CHE FORTITUDO
VEDREMO NELLA PROSSIMA STAGIONE?
Dovrò parlare con la dirigenza, la società sta crescendo ed è tutto in evoluzione, spero di parlare con i
dirigenti vecchi ed i dirigenti nuovi a giorni e se si confermerà la mia guida credo proprio che vedremo una
Fortitudo ancora più giovane se possibile ma soprattutto con tanta voglia di fare nella speranza di essere
sottovalutati già dalla prima riconferma e cioè quella di un allenatore senza esperienza e scarso; ma non lo
dico per fare la vittima lo dico perché ho bisogno di studiare ed avrei bisogno tanto di un mentore che mi
possa aiutare da vicino. Per fortuna ho tanti amici che sono davvero dei grandi allenatori e basta una
telefonata.
Questa società è in continua evoluzione. Sono contento che si identifichi la Fortitudo in Claudio Cavalieri ma
la Fortitudo non è mia. E’ stata creata da me, da Piero Mento, Umberto Giovani, Francesco Di Bella, Diwi
Bennet e Maurizio Squillaci e poi in corso d’opera sono entrati Giovanni Caselli e la grande professionalità di
Giuseppe Merrino grande valore aggiunto, umano e tecnico. Ma la Fortitudo è una società che sta
crescendo inserendo ai posti giusti anche figure femminili come Daniela Camardella e Pinuccia Oppedisano.
Nel primo lockdown dopo alcune scelte sono entrati a far parte dello staff dirigenziale altre persone che non
vogliono figurare ma solo aiutare questo progetto a diventare grande.
SAPPIAMO BENE CHE IL TUO IMPEGNO VA AL DI LA’ DELLA PRIMA SQUADRA. LA CURA DEL SETTORE
GOVANILE E DEL MINIBASKET E’ LA PRIORITA’ PER LA TUA SOCIETA’. IN QUEST’OTTICA PARTICOLARE
IMPORTANZA HA LA COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO SANT’IGNAZIO. QUANTO E’ IMPORTANTE TUTTO
CIO’ PER LA FORTITUDO?
Il settore giovanile è alla base di tutto e grazie a Fabio Marinaro responsabile tecnico del centro minibasket,
una vera risorsa per la nostra Fortitudo, dal prossimo anno apriremo il primo centro Minibasket Fip della
Fortitudo Messina. E questo è stato possibile solo grazie al grande lavoro di Fabio e alla grande dedizione
che ci ha messo in questo momento di difficoltà. Per quanto riguarda il settore giovanile under quest’anno
avevamo trovato una quadra, una collaborazione con il Basket School che poi purtroppo per alcune
situazioni è potuta partire solo a metà. Confidiamo a settembre di migliorarci e perché no ad aggregarci a
qualche altra società per il bene e la crescita dei ragazzi più giovani.
Il Collegio Sant’Ignazio è una risorsa importante per Messina. E’ una scuola importante per il panorama
cittadino e stiamo lavorando per far sì che si possa realizzare la prima squadra giovanile del collegio. Causa
Covid tutto questo progetto si è molto rallentato, ma non smetterò mai di dire grazie alla famiglia Busacca
che appoggia e sostiene lo sport nel collegio e in città mettendolo al primo posto con strutture importanti,
innovative e tanta professionalità e soprattutto li ringrazio per credere ad un pazzo visionario come me.
Tutta questa stagione per la Fortitudo è stata fondamentale per mettere in chiaro tantissimi punti. In questa
società ci si allena e non è importante quanto hai giocato o dove hai giocato prima, ma è importante che tu
abbia voglia di allenarti per raggiungere degli obiettivi prima di squadra e poi individuali. Questo anno è
stato importante per capire che il lavoro paga e le chiacchiere stanno a zero. Sicuramente vincere aiuta a
vincere ma bisogna saper perdere perché saper vincere non è per tutti ed è fondamentale rialzarsi per
ricominciare ed apprendere dai propri errori. Quest’anno è stato il primo anno da capo allenatore ed ho
trovato tantissime cose su cui lavorare e questo è per me un punto di partenza importante. Le sfide mi
piacciono e mi piace vincerle. Chiudiamo un anno che ha fatto crescere la società, la dirigenza, me come
allenatore ma soprattutto i veri protagonisti del progetto, i nostri giocatori. Ho avuto il piacere di allenare
persone con tantissima voglia e giocatori che si sono sacrificati in tutto e per tutto, siamo stati bravi a fare
quadrato nei momenti di difficoltà e loro sono stati bravi a sudare senza lamentarsi.
Adesso siamo in modalità “work in progress”. Stiamo già lavorando per la prossima stagione. Ed è davvero
molto motivante e gratificante avere dei dirigenti così carichi e così immersi nel progetto che non smetterò
mai di ringraziarli per il lavoro certosino che svolgono.
Per concludere vorrei spendere qualche parola per Roberto Bellomo e sono certo di non fare torto a
nessuno. Ho trovato con lui una sintonia importante. Si è comportato da vero professionista ed ha
trasmesso questo a tutta la squadra. A volte è uscito un po’ fuori dalle righe ma soltanto perché voleva
raggiungere a tutti i costi i ns. obiettivi. E’ stato davvero un valore aggiunto e proprio per questo i suoi
compagni di squadra lo hanno nominato capitano e sono stato davvero felice di aver avuto un capitano
come lui.