Se nel matrimonio si dice che il settimo anno sia il più pericoloso per la continuità del rapporto di coppia, nella realtà calcistica che stiamo vivendo tutti sperano che per l’Acr Messina il settimo con Sciotto sia quello della consacrazione per diventare una vera società professionistica di calcio, organizzata e che ponga lo sguardo verso il futuro.
Diciamolo, per l’ultima volta, chiaramente: la madre degli errori nella gestione dell’Acr Messina del presidente Sciotto fu smantellare quella squadra, quel gruppo che, tre anni fa, riportò i colori biancoscudati nel calcio professionistico, per tanti motivi mai chiariti e che evitiamo di immaginare.
Adesso, è giunto il tempo di voltar pagina, di affrontare il sodalizio tra Acr Messina e la presidenza Sciotto come se fosse l’inizio di una “Nuova Era”, confermando che, anche nel settimo anno, la convivenza tra i due soggetti può essere possibile. Quindi, torniamo a parlare di calcio, dopo una parentesi di due anni che ha visto i colori giallorossi peloritani sfiorare il baratro del ritorno nel “dilettantismo”.
Nel presente c’è un nuovo – vecchio amore, quello dell’ex calciatore fine anni ’80 Giacomo Modica che si ripresenta sulla panchina del Messina con la giusta voglia di riscatto, accompagnato dal, non ancora ufficiale, giovane direttore sportivo Domenico Roma, alla prima in un palcoscenico così importante.
A loro si aggiungeranno, a breve, (magari mentre quì scriviamo), gli altri non meno importanti tasselli per tornare ad essere competitivi nel breve volgere di una, massimo due stagioni: un Direttore Generale competente nei regolamenti e nelle pastoie burocratiche ma persino abile nella riorganizzazione societaria (già nel mirino?), un Team Manager con anni d’esperienza sulle spalle, da quel che risulta, non necessariamente messinese, un gruppo di professionisti (anche questi non locali) che si occupino del marketing, i nuovi giocatori sotto tiro del neo Ds e già opzionati, pronti ad arrivare in città, un segretario preparato e sempre presente (ove ci fosse la volontà di cambiamento), un insieme di soggetti che curino una comunicazione semplice e professionale. Ma non ci si dovrà dimenticare di assegnare l’incarico, non meno importante, ad un Responsabile per la ricostruzione di un proprio Settore Giovanile da cui, in futuro, si attingeranno risorse tecniche ma pure economiche grazie ai contributi di Lega ed alle possibili cessioni.
Questo è il calcio che può rappresentare un nuovo percorso, questo è quello che dovrebbe essere, per evitare gli errori del passato e guardare al futuro con maggiore serenità.