In esclusiva ai microfoni della testata sportiva News.Superscommesse è intervenuto Adriano Ferreira Pinto. L’ala destra ha mosso i primi passi in Italia tra le fila del Lanciano, in Serie C, prima di affermarsi a grandi livelli in Serie A con la maglia dell’Atalanta. In questa lunga intervista il brasiliano si esprime sulle protagoniste dell’attuale stagione di Serie A, racconta il suo passato, parla del presente nel Ponte San Pietro in Serie D, e si proietta nel futuro in veste da allenatore.
Il Napoli parte favorito per la vittoria dello scudetto? Quali sono le squadre che si contenderanno il tricolore a tuo parere?
“Il Napoli ha fatto un campionato strepitoso lo scorso anno, ma l’Inter aveva le potenzialità per vincerlo già nella passata stagione. Vedo i nerazzurri favoriti, hanno una squadra fortissima in ogni ruolo. Sulla carta la squadra da battere, però, resta il Napoli, che può rifare i punti dello scorso anno. Poi c’è il Milan che ha dimostrato di avere velocità e forza. Prima dipendeva troppo da Leao, ora la musica è cambiata. Sarà un campionato combattuto. Non è da sottovalutare anche la Juve che non ha le Coppe”.
Cosa ne pensi della gestione Gasperini che ha caratterizzato gli ultimi anni della Dea?
“Gasperini all’Atalanta ha fatto un miracolo. Con lui c’è stato un salto di qualità incredibile: è il Guardiola dell’Atalanta. Ha tirato fuori il meglio da tantissimi calciatori che con lui hanno sicuramente over performato. Ha il merito di aver inculcato una mentalità vincente alla squadra e di aver puntato con forza sui giovani e sul settore giovanile. (…) La società fa benissimo a tenerselo stretto”.
Sei diventato una bandiera del Ponte San Pietro, che milita in Serie D, com’è nata questa tua lunga permanenza nel club bergamasco?
“Dopo l’esperienza a Lecce nel 2013, ho deciso di stabilirmi con la mia famiglia a Bergamo. In quel momento nessun club professionistico della zona si è fatto avanti. Poi, grazie a un amico, è arrivata l’occasione di scendere in Serie D col Ponte San Pietro. Dal 2014, ogni anno, serve solo una stretta di mano col presidente per continuare l’avventura con questa maglia. Ci siamo sempre salvati e qui sono cresciuti tanti giovani interessanti, in linea col progetto iniziale. Domenica avrà inizio il mio decimo campionato qui, sarà la mia presenza numero 300 in Serie D, davvero tante. Sto bene e non vedo l’ora di ricominciare”.
Quali sono i tuoi progetti per quando deciderai di appendere le scarpette al chiodo?
“Mi piacerebbe fare l’allenatore, ho il patentino già dal 2009. Già quest’anno ne avevo la possibilità qui a Ponte, però ho deciso di continuare come calciatore. A fine stagione ne riparlerò con la società. L’obiettivo è restare nel mondo del calcio e far valere l’esperienza accumulata finora”.