La stagione dell’ Fc Messina al momento è tutta un’incognita e il presidente Rocco Arena contribuisce ad alimentare questa incertezza parlando solo tramite social. Delle storie, quelle su instagram che lasciano solo spazio a rumors e dubbi soprattutto nei tifosi che vagano nell’incertezza di una società di cui non sanno nulla soprattutto non sanno se proseguirà nella strada del ricordo al Tar o se ripartiranno dalla serie D. Quest’ultima ipotesi sembra la più accreditata ed iniziano anche a farsi avanti dei rumors sulla guida tecnica dopo che mister Costantino ha dato l’addio definitivo.
Fra i possibili successori si fa avanti l’ipotesi di Salvatore Aronica che in passato è stato protagonista in riva allo stretto da giocatore all’epoca della Serie A ma che poi non si è per nulla lasciato bene con l’ambiente soprattutto in occasione del Derby che sancì la retrocessione del Messina dalla Serie C alla Serie D, con la maglia della Reggina nel 2015 si lasciò andare a parecchie uscite sopra le righe contro la sua ex squadra soprattutto sul campo con un siparietto poco lodevole con Elio Nigro. Oggi però Salvatore Aronica, 97 presenze col Messina tra A e B, sembra aver riposto l’ascia di guerra ed in una recente intervista a goalsicilia ha riservato per il Football Club e per tutta la città di Messina solo belle parole “Messina è una città a cui sono particolarmente legato, è stato il mio trampolino di lancio. Abbiamo vinto il campionato in Serie B e fatto l’anno dopo un grande campionato in Serie A. È stata una grande cavalcata, aver portato il Messina in Serie A con 23 mila abbonati, aver riportato nella gente di Messina il sapore del calcio, è stato un qualcosa di fantastico“. Prosegue poi sul Fc Messina “So che la società è organizzata e c’è voglia di far bene, sanno che la città merita tutt’altro che la Serie D. Ho avuto modo di seguirli, c’è gente competente e se li lasceranno lavorare come vogliono, riusciranno a portare Messina dove merita. Quando c’è la programmazione, si possono fare solo buone cose. Due società? Obiettivamente penso che per territorio e strutture, siano troppe: dividere le energie non è positivo”.