Una piacevole chiacchierata quella intrattenuta dalla nostra redazione con il direttore generale del Football Club Messina, Marco Ferrante, che ci ha mostrato l’altra faccia della città, ovvero l’altra realtà calcistica messinese. Un progetto nuovo e ambizioso, che step dopo step, punta, a raggiungere risultati importanti, sportivi e non solo.
Del professionista Ferrante molto sappiamo e abbiamo visto, in particolar modo negli anni che lo hanno visto protagonista come calciatore. Quello che non conoscevamo era l’aspetto umano, il carisma e le capacità che in una concisa ma significativa conversazione, è riuscito a trasmettere.
Numerose le nostre domande, alle quali il direttore generale si è prestato, mostrando molta disponibilità, nel rendere partecipi noi e dunque anche i nostri lettori, sul progetto improntato da questa neonata società.
Come mai Messina? Dopo tanti anni nel Nord Italia come vive le pressione di una città del sud, per giunta isolana, come questa?
Amo il Sud ed i posti di mare, sono cresciuto a Napoli, ho giocato anche in piazze come Catania, seppur quest’ultima per differenza di vedute, non è stata un’esperienza positiva e lunga, dunque conosco bene cosa si respira in questi ambienti. Mi piacciono la mentalità e le pressioni che ci sono, non le temo, anzi come i fischi in campo quando ero giocatore, mi caricano dandomi stimoli maggiori per fare bene. Inoltre, da amante del calcio, mi ha entusiasmato il progetto del mio amico Rocco, lui è un passionale, ci mette la faccia ed io adoro questo tipo di persone. Questo è un progetto ambizioso, che non punta esclusivamente alla riuscita immediata, nel breve periodo, ma tiene uno sguardo volto al futuro.
A tal proposito, come giudica l’operato suo e della società in questi primi mesi?
Ma guardi non mi piace fare proclami, nè dare giudizi, dico solo che in tutte le aziende, dunque anche quelle sportive, bisogna lavorare bene, mantenendo un profilo basso, non in maniera approssimativa, ma con calma, senza ansie, con molta professionalità.
Per quel che riguarda invece la parte strettamente tecnica, come mai non avete puntato su calciatori presenti nella rosa dell’ormai ex Città di Messina? Ad esempio confermando profili interessanti come Bombara e Fragapane?
Per onestà intellettuale non li conoscevo bene, in ogni caso non sono stati scelti per partito preso nei confronti della vecchia società, ma semplicemente per una diversa visione politica, abbiamo puntato su altri profili. Niente comunque viene da noi lasciato al caso, anche se nei dilettanti, noi ci muoviamo da professionisti. Abbiamo anche un allenatore con il quale ci confrontiamo, preparatissimo, che ci fornisce l’identikit dei profili di ogni calciatore, in qualsiasi categoria esso si trovi. Poi come tutti, si può sbagliare, fa parte anche del gioco.
Come ha trovato la squadra a poche ore dalla partenza per il ritiro? Quali sono le potenzialità di questa rosa attuale?
Con i ragazzi abbiamo avuto una conversazione privata che non voglio sbandierare ai quattro venti, che mi ha dato le risposte che io cercavo e volevo. La nostra sarà una squadra con giocatori di carattere, venuti qua con la voglia di indossare la maglia del Messina, convinti del progetto. Per quel che riguarda le potenzialità della rosa, abbiamo puntato al momento come prima cosa, sugli under, che con questi regolamenti (4 under in campo), sono più appetibili. Naturalmente devono avere delle peculiarità, ovvero essere pronti ad affrontare la categoria, come ho detto prima devono avere carattere ed essere umanamente dei profili positivi, con molta umiltà, disposti ad impare da tutti, non giudicando nessuno dall’aspetto, ma ascoltando un’idea, un consiglio. Io ragiono così.
Ora dunque ha in serbo qualche colpo che possa portare esperienza alla rosa?
Ma guardi, so che tutti guardano e puntano al nome di grido, alla punta da 20 gol, ma ci sono diverse situazioni ingarbugliate, che si sbloccheranno sicuramente ad agosto, nel rush finale di mercato. Noi abbiamo bene in mente i giocatori che vogliamo, ma bisogna agire con calma e umiltà. Attaccanti e difensori importanti arriveranno più avanti, è normale che verranno comprati, ci vogliono. Il tutto però va ragionato, con scelte ponderate su profili che vogliono scegliere il Messina, non come ruota di scorta, ma con la consapevolezza dell’importanza di questa maglia. Poi, ovviamente, per vincere ci vorranno anche tante altre componenti.
Cosa ne pensa del possibile girone che il Football Club Messina dovrà affrontare in questa stagione?
Senza fare nomi, dico solo che le partite vanno giocate, dovremo avere rispetto di tutti ma paura di nessuno. Non partiremo mai battuti, daremo del filo da torcere a chiunque.
Per concludere, a testimonianza della bontà del progetto, le chiedo come prosegue l’importante questione stadio?
Sono per il rispetto dei ruoli, io mi occupo delle questioni prettamente tecniche. Sicuramente per lo stadio, ognuno dovrà fare il suo, non può di certo fare una sola persona i ruoli di tutti.
Infine, il Dg Ferrante, ha concluso la nostra conversazione con un pensiero spontaneo rivolto a tutti i tifosi giallorossi.
Non capisco tutta questa rivalità alimentata forse dai giornali, forse sui social, però fossi tifoso del Messina farei lo stesso, mi sarei comportato allo stesso modo loro, hanno ragione, vengono da troppi anni confusionari e negativi. È normale dunque aver paura, non sapere chi scegliere, come muoversi. Per quel che riguarda noi, sappiamo che probabilmente partiremo con uno, due o forse zero tifosi, lo abbiamo messo in preventivo, però magari col tempo li faremo innamorare, se non tutti, una parte.