Fabio Brini, oltre ad essere stato un grande portiere in serie A, fra i pali di Ascoli e Udinese, è un allenatore vincente in attesa di trovare una società che lo soddisfi.
Brini, in carriera ha ottenuto ben quattro promozioni dalla serie C alla cadetteria. Due con l’Ancona, e una con Salernitana e Carpi, impresa che rimarrà negli annali del calcio.
Mister, che campionato si sta evolvendo nel girone C di serie C?
Siamo ancora ad un terzo del torneo, le prime certezze le avremo dopo il calciomercato di riparazione. Le squadre attardate cercheranno di rimediare, mentre quelle nei primi posti, tenteranno di aggiungere qualche tassello mancante.
Il Bari è in testa, può stare tranquillo?
La società e la struttura organizzativa è molto importante. La squadra è favorita, sono in testa alla classifica, però devono mantenere alta la concentrazione.
Quali squadre possono sorprendere i pugliesi?
Vedo bene il Catanzaro. Ha qualche punto di ritardo, ma sembra una formazione compatta. Deve guardarsi dalle pressioni che possono essere nocive.
Le altre?
L’ Avellino pensava di fare un campionato diverso e, invece, ha riscontrato diverse difficoltà. Il tempo per rimediare ancora c’è. Il Palermo sta recuperando. Monopoli, Taranto e Foggia non demordono.
E’ un campionato spettacolare?
Direi di no. Ormai al gioco viene preferito il risultato che condiziona tutto. Poi le critiche fanno la loro parte.
Il Messina che impressione le ha fatto?
C’è stato il cambio di allenatore. È arrivato Capuano che è un tecnico preparato e in grado di dare una scossa all’ambiente. La squadra è stata ricostruita in toto, formata da tanti giovani. Ciò e positivo, ma serve pazienza.
Mi auguro che una piazza come Messina risalga le posizioni in classifica e che successivamente possa ambire a traguardi migliori.
Mister, come mai quest’anno non allena?
Il calcio è cambiato, se devo portare uno sponsor per poter allenare, me ne sto a casa. Adesso diverse società non prendono più un tecnico in funzione della rosa a disposizione, ma per altri motivi.
E i settori giovanili?
Anche in questo settore le cose sono cambiate in negativo. Si investe poco e male. Troppi stranieri, pochi italiani. Non è un caso che la Nazionale Italiana abbia solo due centravanti.
Questo, Fabio Brini, gran calciatore, compagno di squadra di Zico e Edinho e allenatore di spessore.