Prende, dunque, sempre più corpo, grazie alla Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce, la soluzione definitiva per contrastare gli accentuati fenomeni di erosione costiera che, oltre a divorare l’arenile, hanno creato danni a reti fognarie e strade del lungomare. Il dossier che i progettisti dovranno recapitare nella sede di piazza Ignazio Florio, oltre a contenere i risultati dei rilievi batimetrici, delle indagini biologiche e archeologiche e dello studio meteomarino, indicherà con esattezza i punti in cui dovranno essere realizzate le strutture frangiflutti, il numero complessivo e il volume necessario per svolgere al meglio la loro funzione. Barriere soffolte e pennelli in massi naturali consentiranno di avviare contestualmente l’opera di ripascimento, restituendo alla collettività lidi di rilevante interesse paesaggistico e ambientale che, diversamente, sarebbero stati destinati a scomparire del tutto.
Erosione costiera: Messina, si progetta la difesa di quattro spiagge
Un progetto per quattro spiagge, quattro suggestivi borghi marinari della riviera nord di Messina. A individuare le soluzioni più idonee per proteggere dalle mareggiate i tratti più esposti di Capo Rasocolmo, Marmora, Rodia Puccino e Acqualadroni, sarà il team di professionisti, coordinato dallo Studio D’arrigo, che si è aggiudicato l’incarico per un importo di 125 mila euro. La somma destinata alla pianificazione degli interventi fa parte del sostanzioso budget – dieci milioni e 385 mila euro – che l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ha destinato alla difesa e alla salvaguardia di quest’altro pezzo di litorale tirrenico.