Site icon SportMe NEWS

ECCELLENZA – Milazzo, la regina d’inverno in corsa verso una radiosa estate

SS Milazzo

I risultati della prima squadra calcistica cittadina occasione di rivalsa e risveglio per un territorio troppo spesso ai margini. Perché chiudere il campionato in testa conta, restare in volo una necessità 

MILAZZO – A svegliarsi dalle parti della città del Capo, in questo primaverile mese di gennaio, si rischierebbe quel piacevole turbamento improvviso, quasi paragonabile ad un sogno scritto ad arte dalla dimensione umana più profonda per recar piacere ai cinque sensi del tifoso rossoblù di ogni tempo.

La prima lecita domanda – la immaginiamo in dialetto marcatamente nostrano e che evitiamo qui di riportare per evitare figure barbine –  sarebbe rivolta a parenti e amici e riguarderebbe – senza dubbio alcuno – le sorti della propria squadra, quella del cuore vero, della propria terra, quella che non avrà mai vinto scudetti o coppe dei campioni, ma che resta sempre e comunque capace di trascinarti, anche oltre logica, orgogliosamente in giro per i “campazzi” del meridione.

Scoprirla regina d’inverno, capolista del massimo campionato regionale siciliano, dopo sedici gare di campionato, una sola sconfitta e solo sei goals al passivo, potrebbe davvero essere causa di malore improvviso.

Obiettivamente, ad inizio di stagione, dopo anni di sofferenze di ogni tipo, chi se lo sarebbe aspettato un Milazzo così.

Mister Angelo Bognanni lo ha ripetuto spesso: pochi, pochissimi addetti ai lavori, giusto quelli enumerabili passando per le dita di una mano. Di certo, chi ci ha lavorato, con attenzione e dedizione, alla costruzione di una rosa fatta di “roba buona” e tante promesse, i cosiddetti under, quelli cresciuti “sotto le proprie gonnelle” ai quali forse nessuno, fino al giorno prima, avrebbe dato mezza vera chance di dimostrare il proprio valore.

Quell’aria figlia di un’altra storia

E, invece, quell’aria, di solito totalizzante e viziata da inquinamenti culturali e tradizionali condizionamenti, appare – grazie al mondo del pallone – almeno per una volta (anche se si spera lo sia davvero per sempre) non solo cambiata, ma sorprendentemente scoperta figlia di un’altra storia. La storia di una Sicilia bella e di una Milazzo perla del Tirreno, di una soleggiata piana e del profumo del suo mare, solo anticamera delle immense vastità interiori della sua gente.

Perché i successi e la gloria della casacca mamertina non sono solo fatti puramente sportivi, “così di picciriddi e pedditempu” (ora, sentiamo anche il coraggio di osare la lingua dialettale); sono fatti veri, motivi sinceri di aggregazione, di riscoperta di se stessi e della propria identità, situazioni attorno alle quali rilanciare le proprie quotazioni nelle borse della politica e dell’economia del nostro paese, punto di ripartenza, chiamata alla responsabilità di tutti, di ciascuno che abita e vuol bene a Milazzo e i suoi dintorni, alla gente che abita luoghi troppo spesso tanto avvelenati dalla pochezza degli animi di chi dovrebbe far contare e si limita a contare.

Ecco perché contano, e pure tanto, i risultati di un Milazzo capolista nel girone B dell’Eccellenza calcistica siciliana. Ecco perché contano le prestazioni di quegli under, i “carusi“, quelli oramai divenuti adulti e ammirati brillar su terreni posticci, uomini motivo di vanto e riscossa a tutto tondo, traino di una terra che non può più perdere occasioni per venir fuori da un guscio troppo stretto e ingiusta dimora di valori e necessità mai seconde a quelle di nessuno.

Domenica in trasferta contro l’Imesi di Antonio Venuto

E domenica, (il) Milazzo affronterà un’altra prova superba contro l’Imesi Atletico Catania, un’altra corazzata già battuta nell’andata del “Salmeri” con un goal di uno di quegli ex “carusi”, Davide Dama, “unu di chiddi boni, figghiu di sta terra“, baluardo a difesa di molto più che una semplice porta di pallone.

Sarà della contesa, un pezzo di cuore, un timoniere del passato mamertino. Non uno qualunque, mister Antonio Venuto, seduto su di un’altra panchina – stranezze di questo mondo – cui, prima della gara, andrà il pensiero, un abbraccio, il tributo ideale di una tifoseria che mancherà ancora in trasferta, ma solo per l’ultima volta e per decisioni altrui.

Sveglia, è tutto vero, il Milazzo è in volo e ci vuol restare, proprio come il suo ex caruso, Peppe La Spada, mentre festeggia ad ali spiegate con i tifosi (foto in evidenza di Nino La Rosa). Risorgi Milazzo, è il tuo tempo, è tutto vero.

Exit mobile version