ECCELLENZA – Il bomber Cannavò gonfia le reti con la Messana: “Mi auguro che il mio contributo possa servire per la salvezza”

“Ritornare a Messina è stata una scelta molto ponderata. Inizialmente ero vicino ad un accordo con l’Igea Virtus, poi si è inserita la Messana e, tramite anche il direttore Francesco De Luca che mi ha mostrato il progetto, ne sono rimasto entusiasta. Questa è una società importante composta da persone davvero perbene, e non è scontato questo nel mondo del calcio“, racconta così l’attaccante della Messana Antonio Cannavò il suo ritorno in città. Classe ’92, aveva iniziato la stagione nel Girone A di Eccellenza con il Pro Favara.

Partito dalla promozione, Antonio si è sudato e conquistato la scalata, segnando 24 reti in serie D con il Licata, con l’umiltà di riconoscere il valore della squadra: “Io ho avuto la fortuna di aver fatto campionati davvero importanti, che non ho fatto da solo ma insieme a giocatori fortissimi. Questa è stata una fortuna“. Post covid arriva, però, l’infortunio al ginocchio imponendogli lo stop per circa un anno: “Mi sono dovuto rimboccare le maniche e ho iniziato la stagione con il Città di Taormina e mi stavo riprendendo dal ginocchio. Una volta ripreso, ho giocato a Favara. In tutto ciò ho colto il senso positivo perché riconosco che negli anni ho fatto numeri importanti, ma mi porto sempre l’umiltà di retrocedere senza alcuna vergogna“.

Dopo la doppietta di domenica contro il Città di Gela, il bomber auspica la salvezza della Messana: “Spero in un contributo non solo mio, ma da parte di tutti. Stiamo cercando di fare una rincorsa importantissima; i due gol di domenica sono frutto di sacrifici, dal non voler mollare perché eravamo sotto di due gol e siamo riusciti a pareggiare in un campo difficile e contro una squadra davvero forte. Mi auguro che il mio contributo possa quindi servire alla Messana di salvarsi, perché ci tengo. Questo è il campionato più difficile che ho affrontato in questi anni perché non lotti per vincere, ma per salvarti. Inseguire i punti non è facile“.