ECCELLENZA B – La magica Jonica verso la sfida di Ragusa. Campo: “Partita che dà stimoli”
Altro match decisivo domenica in Eccellenza B, quello tra Ragusa e Jonica. I messinesi di Santa Teresa ci arrivano dopo un turno di sosta e al termine di un cammino fatto di ben 9 vittorie consecutive; i ragusani sono sulle ali dell’entusiasmo, dopo la vittoria sull” Igea dello scorso turno che li ha visti espugnare il “D’Alcontres-Barone” di Barcellona P.G. per 0-1. Abbiamo sentito il tecnico della Jonica, Michele Campo,(foto) giunto quest’anno alla guida dei giallorossi, che sta stupendo tutti con una squadra che, ad inizio campionato, aveva come obiettivo massimo il piazzamento play-off.
Mister primo anno alla guida della Jonica, un anno magico, siete forse la sorpresa più grande di questo torneo
“Sicuramente abbiamo fatto delle cose importanti fin qui e, forse, siamo andati anche un po’ oltre gli obiettivi iniziali. So di avere in mano un gruppo di giocatori molto importante, fatto di un nucleo di ragazzi argentini che hanno carattere e qualità. Sì, siamo una sorpresa però le sorprese non sono casuali e la società mi ha messo a disposizione un organico con atleti e staff ( Fabio Renzo in testa) di buon livello tecnico e umano.
I giocatori più volte e in più interviste l’hanno lodata, dicono che si è adattato più lei ai ragazzi che i loro stessi a lei. Quanto la sua professione d’ insegnante l’ha aiutata in questo?
Il mio essere insegnante mi ha avvantaggiato molto. Essendo loro un gruppo numeroso all’interno dello spogliatoio mi è venuto spontaneo farlo. Mi sono reso conto che farlo significava fare gli interessi della squadra. Se dovessi usare un esempio a riguardo mi viene in mente il fatto che sono abituati a utilizzare la musica nello spogliatoio prima della partita, era una cosa a cui non ero abituato. Alla fine il mio obiettivo è proprio quello di tirargli fuori il meglio, e questa è stata la mia strategia.
Dopo la sconfitta con l’Igea, un momento che poteva tagliarvi le gambe, sono arrivate 9 vittorie consecutive. Cos’è cambiato?
Contro l’Igea, penso ci sia stato il crocevia della nostra stagione. C’era il rischio di un contraccolpo psicologico, tanti se lo sarebbero aspettati in quel momento. Sia io che i ragazzi siamo stati pronti a capire che la partita di Siracusa avrebbe indirizzato la stagione in un verso o nell’altro. Se avessimo perso li avremmo rimessi di nuovo in corsa playoff, avremmo accorciato la classifica ma noi siamo stati bravi ad indirizzare il campionato nel modo migliore per noi.
Prossima sfida alla capolista Ragusa. Più che esame di maturità possiamo dire che sia una tesi di laurea per voi. Che partita sarà?
Affrontiamo una squadra forte che non ha mai perso ad eccezione della sfida di Locri(Coppa Italia) che veniva in mezzo a due scontri importanti e che forse non hanno potuto preparare al meglio. Hanno vinto la Coppa Italia regionale, hanno vinto a Barcellona nell’ultimo scontro, sono imbattuti, c’è poco da dire. Noi ovviamente proveremo ad andare lì e fare risultato, proveremo a vincere consapevoli che ovviamente ci vorrà una grandissima prestazione, un’ impresa, però sono quelle partite belle da giocare che ti danno tanti stimoli. Ci proveremo consapevoli che sarà difficile, molto difficile, ma ci proveremo
Una settimana per prepararla al meglio mentre il Ragusa è reduce dalla vittoria nell’altro scontro diretto contro l’Igea, da una parte il riposo dall’altra l’entusiasmo, chi parte favorito?
E’ difficile rispondere, sicuramente entrambe le squadre siamo in un momento positivo. Loro l’ultimo pareggio l’hanno fatto qua a Santa Teresa, poi hanno fatto solo vittorie, noi veniamo da nove vittorie consecutive. Il successo di domenica è stato un momento importantissimo per loro, gli ha dato ulteriore convinzione e forza, per noi sarà ancora più difficile perché affronteremo una squadra al massimo sia della condizione fisica che mentale. In queste partite è difficile dire chi sia favorito, andiamo là per provare a fare il risultato.
Affronterete questo match in trasferta ma, in questa stagione, per voi non è mai stato un handicap
La nostra identità è sempre la stessa sia in casa che in trasferta, la filosofia e il nostro modo di giocare rimane lo stesso, a cambiare domenica sarà il valore dell’avversario che è molto forte. Ovviamente giocheranno in casa e avranno pubblico a favore che gli darà stimoli. Ripeto, sono partite belle da giocare, quelle per cui uno allena e quelle che ti danno più spinta e grande entusiasmo.
Siete andati oltre gli obiettivi iniziali, adesso cosa vede nel vostro futuro?
Il nostro futuro verrà scritto da queste ultime cinque partite, il mio sarà la partita di domenica prossima e questi ultimi allenamenti che lo precederanno. Dovremo giocare da qui alla fine per vincere e non è detto che ci riusciremo. Vedremo alla fine del campionato se è stato sufficiente oppure se dovremmo fare qualche altra partita.
…se son rose fioriranno