Eccellenza/B | Acque agitate in casa Ssd 1937 Milazzo. La proprietà: “Non siamo nelle condizioni di continuare”
In questi ultimi giorni tanti piccoli terremoti hanno colpito la prima squadra di Milazzo tanto da obbligare le istituzioni cittadine ad incontrare la proprietà per capire le reali intenzioni di una società che era partita per un campionato di vertice e che, invece, oggi, si trova dover fare i conti con una classifica asfittica ed addirittura avendo avuto la mancanza di certezze nell’affrontare la trasferta contro la capolista Ragusa.
Nel frattempo, arrivava alle redazioni la nota del presidente Angelo Gentile che comunica il disimpegno dell’attuale proprietà:
“Il presidente Angelo Gentile: La società Ssd 1937 Milazzo questa sera esprime il proprio disimpegno e comunica di non poter proseguire questa stagione. Vogliamo precisare alcuni concetti, anche a fronte delle cose imparziali apprese dai social. Innanzitutto bisogna chiarire che siamo stati coinvolti nel progetto Milazzo e da inizio stagione ad oggi il comune non ci ha mai supportato per come aveva promesso, ci è stato chiesto di supportare il club per quello che era nelle nostre possibilità, non di assumerci il peso dell’intero progetto, e noi non ci siamo tirati mai indietro, investendo denaro personale, interessando altri partner sponsor, mettendo a disposizione anche strutture e servizi di nostra proprietà e affidando la comunicazione a Radio Night una delle emittenti più importanti del nostro territorio, che approfitto per ringraziare per la professionalità e per il lavoro eccellente svolto. Abbiamo persino presentato ad agosto la domanda di ripescaggio in serie D senza alcun successo. Ad oggi, la società è fiera di poter affermare di aver onorato quasi tutti gli stipendi. Intraprenderemo azioni legali anche contro la lega che non ci ha dato le nostre spettanze impossibilitandoci a proseguire e terminare il campionato. Infine abbiamo chiesto chi fosse interessato a rilevare il club ma nessuno nelle ultime settimane si è fatto vivo, solo chiacchiere. Ci dispiace di essere giunti a tale conclusione ma non siamo nelle condizioni di continuare.”