CULTURA – Nella piazza della vita “Lu Cuntu Cuntato” di Gaetano Alessandro
Quadri, che disegno dopo disegno, hanno raccontato le tappe della vita di Gaetano Alessandro. A intrecciare la narrazione lo studioso e ‘cuntastorie’ Filippo Cavallaro, che ha conosciuto molto da vicino il fondatore dell’Associazione ‘Donare è vita – Corrado Lazzara Onlus’ e la sua nazionale di calcio che in tanti stadi, attraverso il calcio, ha ribadito l’importanza della donazione degli organi.
“Capiamo, ancora una volta, che il calcio non è solo uno sport è storia, società, cultura, arte. In questo caso arte di vita che ha insegnato il valore di non arrendersi mai, nemmeno davanti ai momenti più terribili che in un attimo possono cambiarti l’esistenza”, commenta Gigi Mondello, founder della galleria d’arte ‘La Finestra Gialla’ – Emovus’ il quale prosegue il progetto intorno a ‘1702 C’era una volta il calcio’, con l’idea e la passione di riscoprire la forza dei messinesi e di quella messinesità che si nutre di appartenenza e orgoglio.
Nel racconto su Alessandro emerge forte il ricordo di Corrado Lazzara, il giovane che aveva deciso di donare gli organi in anni nei quali la donazione era molto più complessa anche sul piano normativo e dell’iter. Lui, andando via, ha salvato Gaetano Alessandro e altre tre persone.
E la gratitudine di Alessandro è rimasta senza tempo, fino alla fine del suo tempo terreno, mettendo un granello di esistenza di Corrado in tutto quello che ha fatto, nel suo impegno sociale e in quello che ha costruito, evidenzia ‘lu cuntu’ di Cavallaro.
Carezzevoli e armoniose le selezioni musicali del clarinettista Francesco Manuli, del Conservatorio statale di musica ‘Arcangelo Corelli’ di Messina. Il giovane ha regalato in più momenti emozioni al pubblico presente, unendo con la musica il racconto delle parole.
L’incontro si è concluso in poesia, una del poeta di Bagheria, Ignazio Buttitta e poi Francesco Saporito, che diventa poeta quando la sua malattia lo blocca completamente. Ci mette poesia e cuore, il giovane commercialista e revisore contabile di Patti ammalatosi di Sla, autore di versi e volumi sia in italiano che in siciliano. “Poesie – ha spiegato Filippo Cavallaro – scritte con un sistema di comunicazione – che gli ha dato la possibilità di relazionarsi ancora e nutrire la sua ispirazione. Impossibilitato a muoversi, a parlare, a scrivere con la poesia scopre di poterci dire cose molto importanti e di donare l’esistere e la bellezza dei suoi componimenti”.
I ‘Racconti alla Finestra’ proseguiranno con un calendario di altri sei appuntamenti nelle prossime settimane.