La solitudine di chi è stato dimenticato o che ha voluto dimenticare, ha fatto capolino nuovamente a Messina. Una storia di povertà e allo stesso tempo di dignità e non è certo il Covid 19 ad avere influito sul finale drammatico e tragico di un uomo di cinquanta anni. Distanziato era prima, distanziato è rimasto durante la pandemia, ma il tempo continua inesorabile la sua marcia e l’orologio non si ferma. Tutto piatto con il mondo che non cammina più sullo stesso marciapiede.
E proprio l’orologio aveva chiesto per regalo di Natale, Cristopher. Forse perché sapeva che quel marchingegno gira con le lancette e che nel momento in cui si fosse fermato si sarebbero accorti di lui.